La gara d’appalto per Scala Erre è regolare
Il Tar respinge il ricorso per sull’appalto da 20 milioni per la gestione della discarica comunale
04 febbraio 2021
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SASSARI. La gara d'appalto da oltre 20 milioni di euro per la gestione della discarica comunale di Scala Erre si è svolta regolarmente e l'aggiudicazione del servizio alla Secit Impianti srl è valida.
Lo ha stabilito il Tribunale amministrativo regionale della Sardegna che, con sentenza pubblicata nei giorni scorsi, ha respinto il ricorso presentato dalle ditte Riccoboni spa, Mario Ticca srl e Verde Vita srl, riunite in un'associazione temporanea di imprese classificatasi seconda nella gara d'appalto per la gestione della discarica.
I ricorrenti sostenevano di fronte al Tar che la Secit Impianti dovesse essere esclusa dalla gara per più motivi. In particolare per non essere in possesso delle capacità tecnico-professionali previste dal bando di gara e perché il procuratore speciale della Secit «risulta coinvolto – sottolineavano i ricorrenti – in un procedimento penale per un incidente mortale occorso sul lavoro a un operaio».
Un incidente accaduto nel 2013, per il quale il procuratore speciale è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo.
Il Tar ha respinto le argomentazioni dei ricorrenti, giudicando idonee le capacità tecnico professionali certificate dalla Secit e, per quanto riguarda la posizione del procuratore speciale, ritenendo legittime le valutazioni svolte dal Comune di Sassari, cui per legge spettava l'istruttoria e la verifica delle condizioni di un'eventuale esclusione.
Lo ha stabilito il Tribunale amministrativo regionale della Sardegna che, con sentenza pubblicata nei giorni scorsi, ha respinto il ricorso presentato dalle ditte Riccoboni spa, Mario Ticca srl e Verde Vita srl, riunite in un'associazione temporanea di imprese classificatasi seconda nella gara d'appalto per la gestione della discarica.
I ricorrenti sostenevano di fronte al Tar che la Secit Impianti dovesse essere esclusa dalla gara per più motivi. In particolare per non essere in possesso delle capacità tecnico-professionali previste dal bando di gara e perché il procuratore speciale della Secit «risulta coinvolto – sottolineavano i ricorrenti – in un procedimento penale per un incidente mortale occorso sul lavoro a un operaio».
Un incidente accaduto nel 2013, per il quale il procuratore speciale è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo.
Il Tar ha respinto le argomentazioni dei ricorrenti, giudicando idonee le capacità tecnico professionali certificate dalla Secit e, per quanto riguarda la posizione del procuratore speciale, ritenendo legittime le valutazioni svolte dal Comune di Sassari, cui per legge spettava l'istruttoria e la verifica delle condizioni di un'eventuale esclusione.