La Nuova Sardegna

Sassari

Trenta milioni per il disagio abitativo

Trenta milioni per il disagio abitativo

Il Comune cerca partner per il bando Pinqua, interventi in periferie e città murata

04 febbraio 2021
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SASSARI. Un piano da 30 milioni per la riduzione del disagio abitativo e insediativo e l'incremento della qualità dell'abitare nei quartieri del centro storico e di Latte Dolce. Sta provando a metterlo in piedi l’amministrazione comunale, che concorrerà alla distribuzione dei fondi stanziati dal “Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare”, il Pinqua, un maxi strumento aperto, tra gli altri, ai capoluoghi di Provincia, con le proposte preliminari da presentare entro il 16 marzo. Proposte, sottolinea il Decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Mise e il Mibact, che devono favorire la più ampia partecipazione di soggetti pubblici e privati, nonché delle comunità attive, con particolare riferimento a quelle operanti sul territorio interessato.

La giunta comunale, con proprio atto di indirizzo, ha stabilito di “candidare” i quartieri del Centro Storico e di Latte Dolce-Santa Maria di Pisa, e di farlo costituendo forme di Partenariato pubblico-privato o pubblico-pubblico, in grado di supportare efficacemente l'Amministrazione comunale nelle azioni connesse agli ambiti prescelti. Per questo ha pubblicato nei giorni scorsi una manifestazione di interesse finalizzata all’acquisizione di proposte coerenti con le strategie di rigenerazione dei due quartieri. Alla manifestazione potranno partecipare, in forma singola o associata, società commerciali, imprese (anche di costruzione) e loro consorzi, società cooperative di abitazione e loro consorzi, fondazioni e altri soggetti del terzo settore che fra gli scopi statutari operano per contrastare i fenomeni di disagio abitativo;–altri operatori privati riconducibili ad iniziative di housing sociale.

Le linee d’azione ammesse sono cinque: riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio destinato all'edilizia residenziale sociale, rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati, miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza, rigenerazione di aree e spazi già costruiti, soprattutto ad alta tensione abitativa, individuazione e utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano, nonché di processi partecipativi, anche finalizzati all'autocostruzione.

Per quanto riguarda il centro storico l'attenzione si rivolge, in particolare, alla porzione di territorio dalla radicata connotazione storica e identitaria collocata all'interno di quelle che erano le mura medievali, oggi “povera” e con diverse criticità, ma ancora ricca di potenzialità sulle quali far leva per poter attivare processi di riqualificazione e rigenerazione. Per Latte Dolce e Santa Maria di Pisa il focus è su interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana in chiave sociale. (g.bua)

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