La Nuova Sardegna

Sassari

i comitati di quartiere 

«Sì agli “urbanisti ribelli” per pensare insieme la città»

«Sì agli “urbanisti ribelli” per pensare insieme la città»

SASSARI. «Ben vengano gli urbanisti ribelli, con cui pensare insieme il futuro della città». Parole dell’intercomitato di quartiere, che appoggia il “movimento dal basso” che da qualche mese sta...

07 febbraio 2021
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SASSARI. «Ben vengano gli urbanisti ribelli, con cui pensare insieme il futuro della città». Parole dell’intercomitato di quartiere, che appoggia il “movimento dal basso” che da qualche mese sta diventando protagonista nelle importanti scelte urbanistiche che la città è chiamata a prendere

«Il dibattito cittadino sul futuro di alcune aree della città – sottolinea l’intercomitato – vedi area di Luna e Sole e area Multineddu, si è fortunatamente animato. Cio’ è stato reso possibile dalla pubblicazione sulle pagine della Nuova Sardegna di alcuni articoli attraverso i quali un gruppo di giovani professionisti sassaresi, urbanisti, architetti e ingegneri mettono in discussione quelle che sono le scelte politiche in tema di urbanistica e conseguentemente di sviluppo della città. “Urbanisti ribelli” che suggeriscono e propongono scelte diverse, alternative, chiaramente green, improntate ad una visione ecologica e sostenibile che, partendo da una proposta progettuale presentata nel 2018 riguardante l’area di Porta Sant’Antonio, si è spostata su altre aree della città come la succitata area delle “ Pie Sorelle “ di Luna e Sole e l’area Multineddu».

«L‘intercomitato cittadino, che riunisce i comitati di quartiere – continua la nota – desidera esprimere il suo sostegno e condivisione a questi giovani professionisti portatori di una ventata di novità che sembra contrastare, con le idee e visioni di città, delle diverse Amministrazioni che si sono succedute negli ultimi decenni basate sul consumo urbano ed extraurbano del territorio. Questi architetti e ingegneri hanno tante cose nuove da raccontare, vogliono essere presi in considerazione, essere ascoltati, vogliono, come noi dei Comitati, essere partecipi delle scelte sia piccole che grandi che orienteranno lo sviluppo urbanistico futuro della città. Tutto ciò non può che avvenire attraverso incontri pubblici, promossi dalla politica cittadina, nei quali si possa discutere di una visione futura di Città Metropolitana».

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