La Nuova Sardegna

BURGOS. Aveva tagliato il traguardo dei 101 anni quando ha raggiunto il resto della famiglia ziu Micheli, “l’ultimo dei Salis” come era stato battezzato in paese a Burgos.

Non solo l’ultimo esponente di una famiglia, ma anche una parte di storia del paese è andata via insieme a ziu Micheli, che per più di un secolo, con in testa il suo immancabile “bonette”, ha dispensato ai più giovani i suoi racconti su quelle esperienze che non torneranno più: la fatica dei pastori nel primo Novecento, gli anni dell’emigrazione, la precarietà del Dopoguerra, il boom economico e infine l’era digitale. Della sua famiglia il più conosciuto era il fratello Giuseppe, sacerdote, morto nel 2003 a 86 anni dopo 63 di ministero, con il quale Michele condivideva sia la fede che lo portava ogni domenica (sino a che la salute glielo ha consentito) alla messa di precetto, sia la giovialità che lo portava a trattenersi nella piazza o al bar per riempire un poco la sua vita da celibe, ma mai solitaria. La sua ultima immagine, scattata dall’amica di famiglia Alessandra Nieddu, lo ritrae con il più piccolo dei pronipoti, Giovanni, più giovane di lui di giusto un secolo. (b.m.)