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«Per non perdere i clienti consegne a domicilio gratis»
In sedici anni di gestione della Lavasecco “Candidus” Patrizia Ruggiu ha conosciuto diverse trasformazioni della strada. Dalla chiusura nel 2011 dello storico cinema Ariston che ha fatto sprofondare...
17 febbraio 2021
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In sedici anni di gestione
della Lavasecco “Candidus” Patrizia Ruggiu ha conosciuto diverse trasformazioni della strada. Dalla chiusura nel 2011 dello storico cinema Ariston che ha fatto sprofondare la zona di viale Trento in una profonda depressione, all’escalation di criminalità che qualche anno fa aveva fatto chiedere più controlli e maggiore illuminazione, dopo una serie di episodi ravvicinati di violenza.
«Ci mancava solo questo cantiere interminabile – spiega la titolare della lavanderia – questa zona era già in ginocchio da anni e questa è la mazzata finale. Come facciamo a sopravvivere? – prosegue Patrizia Ruggiu – andando a fare noi di persona le consegne a domicilio». Arrivare davanti all’ingresso della lavasecco con le deviazioni e le transenne è diventata infatti un’impresa quasi impossibile, fermarsi un attimo sul marciapiede è impensabile. «Si rischia una multa da 84 euro – spiega il marito della titolare – così sono io che tutte le mattina carico la macchina e vado a fare le consegne a casa dei clienti, a cui naturalmente non chiediamo niente. Per noi è un lavoro in più e che porta via moltissimo tempo – concludono Patrizia Ruggiu e il marito – ma se vogliamo continuare a lavorare non abbiamo alternative».
della Lavasecco “Candidus” Patrizia Ruggiu ha conosciuto diverse trasformazioni della strada. Dalla chiusura nel 2011 dello storico cinema Ariston che ha fatto sprofondare la zona di viale Trento in una profonda depressione, all’escalation di criminalità che qualche anno fa aveva fatto chiedere più controlli e maggiore illuminazione, dopo una serie di episodi ravvicinati di violenza.
«Ci mancava solo questo cantiere interminabile – spiega la titolare della lavanderia – questa zona era già in ginocchio da anni e questa è la mazzata finale. Come facciamo a sopravvivere? – prosegue Patrizia Ruggiu – andando a fare noi di persona le consegne a domicilio». Arrivare davanti all’ingresso della lavasecco con le deviazioni e le transenne è diventata infatti un’impresa quasi impossibile, fermarsi un attimo sul marciapiede è impensabile. «Si rischia una multa da 84 euro – spiega il marito della titolare – così sono io che tutte le mattina carico la macchina e vado a fare le consegne a casa dei clienti, a cui naturalmente non chiediamo niente. Per noi è un lavoro in più e che porta via moltissimo tempo – concludono Patrizia Ruggiu e il marito – ma se vogliamo continuare a lavorare non abbiamo alternative».