La Nuova Sardegna

Sassari

Luigi Nieddu, uno studioso controcorrente

Luigi Nieddu, uno studioso controcorrente

Bessude ricorda il professore anticonformista, autore di diversi libri sulla figura di Antonio Gramsci

19 febbraio 2021
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BESSUDE. Ad un mese dalla scomparsa, Bessude ricorda uno dei suoi figli più illustri, Luigi (per tutti Gigi) Nieddu, docente di materie letterarie alle scuole medie, ai licei e all’Università di Sassari, storico del sardismo, del socialismo e di Antonio Gramsci «uno dei pochi ad avere il coraggio di andare controcorrente, nel campo della ricerca» scrive di lui Angelo Castellaccio, docente di Storia medievale all’Università di Sassari, in una lettera inviata alla famiglia.

Gigi Nieddu era nato a Bessude il 6 giugno 1924. Dopo essersi laureato, ha sempre coltivato la sua passione per gli studi storici, pubblicando nel tempo diversi lavori sul sardismo, il socialismo, il movimento operaio, gli ex combattenti e autonomisti del dopoguerra, l’origine del fascismo in Sardegna. Ma uno dei sui grandi interessi storici, è stato sempre quello sulla figura del grande pensatore di Ales Antonio Gramsci. Numerose le sue pubblicazioni sull’argomento. Nel 1962 ha curato il volume “Luigi Battista Puggioni e il PsdA: 1919-1955”, nel 1964, “Le origini del Fascismo in Sardegna”, nel 1979, il volume “Dal Combattentismo al Fascismo in Sardegna”. «In età matura – scrive ancora Angelo Castellaccio – grazie all’esperienza ha progressivamente consolidato le sue iniziali capacità, che lo hanno portato ad affrontare con sicura padronanza argomenti di studio non facili, dall’interpretazione e valorizzazione del pensiero di Camillo Bellieni al triste destino di Antonio Gramsci, dall’origine del fascismo in Sardegna al rapporto Sardismo-Fascismo negli anni successivi alla prima guerra mondiale e al dibattito sul valore dell’autonomia regionale».

Ecco così le opere: “Camillo Bellieni-Psd’A e Repubblica Federale” (1985), “L'altro Gramsci” (1990), “Le origine del socialismo riformista nella provincia di Sassari (1992), “Antonio Gramsci: Storia e Mito” (2004), “L'ombra di Mosca sulla tomba di Gramsci” (2014). Spirito libero e anticonformista, Gigi Nieddu ha più di una volta fatto arrabbiare il mondo accademico e la storiografia ufficiale, per le sue ricerche “controcorrente”.

Come quelle su Antonio Gramsci, su cui Nieddu, sulla base di una approfondita rielaborazione delle fonti, matura la convinzione, così come ebbe a scrivere Guido Melis sulle pagine della Nuova, «che Gramsci abbia patito sino a morirne non solo l'ostilità palese del fascismo e del nemico di classe ma anche quella, segreta ma non perciò per lui meno devastante, dei suoi compagni di partito stalinisti», concludendo che «nonostante tutto, come dimostra implicitamente Nieddu, il caso Gramsci è ancora aperto».

Mario Bonu

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