La Nuova Sardegna

Sassari

Mensa Ats, i lavoratori chiusi fuori

Mensa Ats, i lavoratori chiusi fuori

Un lucchetto blocca i cancelli del centro cottura. I sindacati: tensione alle stelle

23 febbraio 2021
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SASSARI. Un lucchetto misterioso, che l’altro ieri mattina i dipendenti della Cocktail Service Porte, la ditta che gestisce il servizio mensa dell'Ats per i nosocomi sassaresi, hanno trovato a sbarrare i cancelli del centro cottura di Porto Torres, dove si preparano i pasti. Con gli addetti che sono stati costretti a chiamare carabinieri e vigili del fuoco che, autorizzati dal titolare dell’azienda, hanno forzato il catenaccio e permesso, dopo due ore di attesa, ai lavoratori di entrare. Un segnale inquietante quanto chiaro di una tensione che ormai si taglia a fette. Con stipendi che non arrivano da mesi, un futuro che appare sempre più incerto. E i sindacati che a gran voce reclamano un intervento dell’Ats.

«Siamo rimasti fuori al freddo per due ore. Quando siamo entrati a lavorare erano le 7.30 e abbiamo dovuto fare tutto di corsa per poter far consegnare i pasti in tempo ai pazienti ospedalieri», raccontano i dipendenti per voce della rappresentante sindacale di UiltuCs, Stefania Lapenna. I dipendenti lamentano anche che la società neghi loro il permesso di poter posteggiare le auto nel parcheggio interno della struttura, senza motivo. Sono costretti quindi a lasciare le vetture lontano dal cancello e farsi la strada a piedi, in una zona situata in aperta campagna, frequentata anche da cinghiali e completamente al buio, con tutti i rischi che ne conseguono. «I lavoratori sono già stremati perché non vengono pagati da dicembre e non hanno nemmeno ricevuto la tredicesima e la quattordicesima del 2020 - dichiara la dirigente Uiltucs, Silvia Dessì -. Non si può più andare avanti così». «Purtroppo questi lavoratori sembrano figli di un dio minore – attacca Maria Teresa Sassu della Filcams Cgil – è evidente che tutto sta andando a rotoli. E il misterioso lucchetto è solo l’ennesimo segnale. Come è evidente che del destino di questi lavoratori non importa a nessuno. E che l’Ats sembra disposta a farli affondare. Nel mentre loro continuano, senza stipendio e tra incredibili disagi, a fare il loro lavoro. Senza che nessuno sembri disposto ad aiutarli».

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