L’ultima famiglia lascia il campo di Ponte Pizzinu
di Gavino Masia
Trovata la sistemazione per i sei rom che ancora abitavano nell’area di sosta Adesso al via i lavori di bonifica: sul sito verrà realizzato il deposito del gas
27 febbraio 2021
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PORTO TORRES. Tra qualche giorno il campo nomadi di Ponte Pizzinu sarà completamente dismesso e potrebbero quindi iniziare gli interventi di bonifica programmati dalla struttura Ambiente del Comune. L’amministrazione ha infatti riconosciuto un voucher abitativo a favore dell’ultimo nucleo familiare ancora presente in una baracca del campo - composto da sei persone - per un importo complessivo pari a 24mila euro. Per ogni componente della famiglia era previsto l'importo di 4mila euro, secondo i criteri stabiliti dal finanziamento regionale, e l’ufficio comunale è riuscito a reperire per loro una abitazione in un comune limitrofo.
Finisce così dopo quarant’anni la presenza di una comunità rom in un’area organizzata del territorio comunale e questo rappresenta un modello di inclusione della popolazione nomade quasi unica in ambito nazionale. Ora sul quell’area che si estende tra le vie Funtana Cherchi e Ponte Pizzinnu sono previsti interventi di bonifica – già aggiudicati all’associazione temporanea d’impresa Sanna trasporti srl e NaturAmbiente per la somma di 238mila euro – per il ripristino ambientale del campo e delle aree adiacenti interessate dal deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e non. Nel frattempo la ditta Sarda Rottami ha rimosso la carcassa del veicolo fuori uso (una Lancia) rinvenuto in stato di abbandono all’interno del campo nomadi. E al Comune è stato notificato il dissequestro della baracca dove erano custoditi i rifiuti speciali sequestrati dai carabinieri del Noe. Il cronoprogramma dei lavori prevede una stima di 45 giorni, a decorrere dalla data di sottoscrizione del contratto, dove si provvederà al confinamento dell’area e si attrezzerà il cantiere in modo da effettuare in sicurezza il deposito temporaneo di rifiuti, utilizzando cassoni metallici a perfetta tenuta stagna del fondo e con copertura impermeabile. Le operazioni successive alla rimozione dei rifiuti riguardano invece l’asportazione di almeno dieci centimetri di suolo, che andranno gestiti come rifiuti previa caratterizzazione, e il campionamento e l’analisi a 20 centimetri di profondità nell’area del campo rom dove è purtroppo stoccato il deposito incontrollato di rifiuti.
Una volta terminate tutte le operazioni di bonifica dell’intera area, il Comune di Porto Torres ne rientrerà in possesso e la potrà destinare alla Medea per realizzare il deposito del gas. Nei mesi scorsi alcuni rappresentanti della società hanno incontrato i vertici della struttura comunale e dopo qualche giorno hanno inviato la richiesta ufficiale per la nuova area dove dovrebbe sorgere il deposito. La zona precedentemente indicata per ospitare l’impianto di gas propano liquido era quella dell’ex mattatoio, destinazione approvata nel 2010 da tutti gli enti regionali e dal comando dei vigili del fuoco; il sito però è stato ritenuto troppo vicino a un quartiere residenziale dove vivono tante famiglie.
Finisce così dopo quarant’anni la presenza di una comunità rom in un’area organizzata del territorio comunale e questo rappresenta un modello di inclusione della popolazione nomade quasi unica in ambito nazionale. Ora sul quell’area che si estende tra le vie Funtana Cherchi e Ponte Pizzinnu sono previsti interventi di bonifica – già aggiudicati all’associazione temporanea d’impresa Sanna trasporti srl e NaturAmbiente per la somma di 238mila euro – per il ripristino ambientale del campo e delle aree adiacenti interessate dal deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e non. Nel frattempo la ditta Sarda Rottami ha rimosso la carcassa del veicolo fuori uso (una Lancia) rinvenuto in stato di abbandono all’interno del campo nomadi. E al Comune è stato notificato il dissequestro della baracca dove erano custoditi i rifiuti speciali sequestrati dai carabinieri del Noe. Il cronoprogramma dei lavori prevede una stima di 45 giorni, a decorrere dalla data di sottoscrizione del contratto, dove si provvederà al confinamento dell’area e si attrezzerà il cantiere in modo da effettuare in sicurezza il deposito temporaneo di rifiuti, utilizzando cassoni metallici a perfetta tenuta stagna del fondo e con copertura impermeabile. Le operazioni successive alla rimozione dei rifiuti riguardano invece l’asportazione di almeno dieci centimetri di suolo, che andranno gestiti come rifiuti previa caratterizzazione, e il campionamento e l’analisi a 20 centimetri di profondità nell’area del campo rom dove è purtroppo stoccato il deposito incontrollato di rifiuti.
Una volta terminate tutte le operazioni di bonifica dell’intera area, il Comune di Porto Torres ne rientrerà in possesso e la potrà destinare alla Medea per realizzare il deposito del gas. Nei mesi scorsi alcuni rappresentanti della società hanno incontrato i vertici della struttura comunale e dopo qualche giorno hanno inviato la richiesta ufficiale per la nuova area dove dovrebbe sorgere il deposito. La zona precedentemente indicata per ospitare l’impianto di gas propano liquido era quella dell’ex mattatoio, destinazione approvata nel 2010 da tutti gli enti regionali e dal comando dei vigili del fuoco; il sito però è stato ritenuto troppo vicino a un quartiere residenziale dove vivono tante famiglie.