La Nuova Sardegna

Sassari

Magliette rosa alle finestre per dire no alla violenza

di Giovanni Bua
Magliette rosa alle finestre per dire no alla violenza

Appello di Luca Sanna, organizzatore della Corsa che coinvolge 5mila persone «Il Covid ci impedisce di essere in strada, ma non di far sentire la nostra voce»

02 marzo 2021
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SASSARI. Quattromila magliette rosa appese a balconi, finestre, vetrine. Indossate per fare foto e brevi filmati, da pubblicare nei propri profili social, o nella pagina ufficiale dell’organizzazione. Le stesse quattromila che nel marzo del 2020 erano pronte a sfilare, come da dieci anni a questa parte, nella ormai classica “Corsa in Rosa”, manifestazione sportivo- sociale promossa dall’associazione Currichisimagna in collaborazione con l’Uisp, che negli anni è riuscita a coinvolgere Comune, Università, Fondazione di Sardegna, Atp, Ersu e decine di sponsor. Un evento che si è progressivamente allargato, dalle prime sgambate domenicali con premi estratti sul palco a suon di zumba a un vero e proprio “villaggio rosa” in piazza d’Italia, con quattro giorni di eventi, appuntamenti, stand e dibattiti, tutto unito dal filo rosa del “no” alla violenza sulle donne, in ogni sua forma.

Un appuntamento sfumato per il lockdown di marzo, sognato per tutto il 2020, quando sembrava che le cose potessero a un certo punto migliorare. E ora di nuovo rimandato a dopo l’estate, quando si spera che vaccino e precauzioni permettano di lasciare alle spalle questa infinita pandemia.

Ma c’è comunque un 8 marzo da festeggiare, una tradizione da lasciare annodata. Un popolo che ancora conserva nei cassetti la maglietta rosa simbolo dell’iniziativa. Da qui l’idea di Luca Sanna, vulcanico presidente di Churrichisimagna, associazione nata nel 2005 e diventata un punto di riferimento per i camminatori sassaresi, protagonista dell’onda rosa ma anche di Corrincentro, della sfilata dei Babbi natale, e di altre piccole e grandi iniziative per animare le vie e i cuori della città.

«La mia proposta è semplice – spiega – ognuna delle oltre quattromila persone che hanno acquistato la maglia per la corsa in rosa 2020 la espongano alla finestra, al balcone. La mettano nella vetrina del loro negozio, la indossino e si scattino una foto, o girino un piccolo video. Poi lo pubblichino sui loro social, o lo mandino a noi, alla pagina della Corsa in Rosa o a quella di Currichisimagna. Invadiamo le strade e il web, purtroppo in maniera solo virtuale, perché ora è l’ora della prudenza e del giudizio. Ma facciamolo lo stesso. Per portare anche quest’anno in alto il nostro grido, contro la violenza sulle donne. E per far capire a tutti che la corsa in rosa non si ferma. Rallenta un attimo, per ripartire più forte e veloce che mai».

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