SASSARI. Quel giorno di febbraio di due anni fa centinaia di pastori si resero protagonisti di azioni eclatanti per fare in modo che la loro protesta per il prezzo del latte (pagato 60 centesimi al litro) non rimanesse confinata in un ambito ristretto. Delle loro difficoltà e rivendicazioni se ne doveva parlare ovunque. E l’obiettivo fu raggiunto. Perché quello tsunami di rabbia e disperazione investì tutta l’isola e dei pastori sardi si occupò anche la stampa nazionale.
Il 9 febbraio fu in particolare il giorno dell’assalto al caseificio Pinna di Thiesi, dove ci furono scontri e danneggiamenti. Per quell’episodio, 21 pastori andranno a processo. È stata infatti disposta la citazione diretta a giudizio (senza quindi passare per il filtro dell’udienza preliminare) e a maggio dovranno presentarsi davanti al giudice monocratico del tribunale di Sassari, Mauro Pusceddu.
I reati di cui devono rispondere in concorso sono danneggiamento aggravato, deturpamento e imbrattamento di cose altrui. Il pubblico ministero Angelo Beccu, titolare dell’inchiesta, nel decreto di citazione spiega che gli imputati avrebbero esercitato «un’indebita pressione nell’ambito della trattativa fra industriali e allevatori sul prezzo del latte ovino in concorso fra loro e con un altro centinaio di persone non identificate».
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