La Nuova Sardegna

Sassari

Razzia di Beverly: a Sassari una banda a caccia di scooter

di Luca Fiori
Razzia di Beverly: a Sassari una banda a caccia di scooter

Sei colpi denunciati negli ultimi giorni alle forze dell’ordine. Tra le vittime anche due avvocati e un noto commerciante

01 aprile 2021
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SASSARI. Una banda di professionisti, forse stranieri o arrivati dalla penisola. Certamente molto ben organizzati e capaci fino a questo momento di non commettere neanche un errore.

Nel mirino di quella che sembra un’organizzazione diversa e alternativa al mercato nero sassarese, nelle ultime settimane sono i finiti i “Beverly Piaggio” della città. Scooteroni agili ed eleganti che potrebbero far gola a un sodalizio criminale arrivato in zona per fare un carico su commissione e poi sparire con i Beverly da rivendere poi all’estero o in altre regioni d’Italia.

Le forze dell’ordine smentiscono un’escalation di furti di quel modello, ma il tam tam tra le officine della città e la conferma - denunce alla mano - di chi è rimasto a piedi dalla sera alla mattina raccontano tutta un’altra storia.

«Non siamo noi, non è opera nostra - fanno sapere in giro dalle periferie dove spesso finiscono moto e auto rubate - c’è qualcuno che sta girando per la città alla ricerca solo di Beverly 300 e 350».

In una ventina di giorni sono almeno sei gli scooteroni Piaggio spariti nel cuore della notte. Il primo colpo è stato messo a segno tra il 6 e il 7 marzo in un cortile di via Prunizzedda. La vittima de furto, un avvocato sassarese di 58 anni, si è rivolta alla polizia locale. Lo scooter era stato posteggiato nello spazio condominiale e chiuso solo con il bloccasterzo. Portarlo via e caricarlo molto probabilmente su un furgone per i malviventi è stato un gioco da ragazzi.

Appena quattro giorni dopo nel mirino della banda è finito un altro legale, anche lui sassarese di 50 anni. Il Beverly in questo caso era posteggiato all’angolo tra viale Trento e viale Caprera. All’interno del bauletto anche il libretto di circolazione e tutti i documenti dello scooter. In questo caso l’avvocato vittima del furto si è rivolto - per sporgere denuncia - agli agenti della questura.

L’ultimo colpo in ordine di tempo è stato messo a segno la notte tra il 23 e il 24 marzo. Nel mirino dei malviventi questa volta è finito un noto commerciante sassarese di 29 anni. Il suo scooter era posteggiato in via Armando Diaz e anche in questo caso il proprietario si era dimenticato di bloccare la ruota con una catena o un blocca disco. La denuncia presentata alla stazione dei carabinieri la mattina del 24 marzo purtroppo non ha prodotto nessun risultato, esattamente come le altre. «Se passano più di 48 ore - spiega il commerciante sconsolato - è come per le persone scomparse in mare, si perdono le speranze».

Prima di quest’ultimo colpo la banda aveva messo a segno altri tre furti, uno nei pressi della chiesa della Sacra Famiglia e altri due in periferia. Per le forze dell’ordine sono numeri che non rappresentano una vera e propria escalation. Sei colpi effettivamente non sono tanti per una città come Sassari, ma chi conosce certe dinamiche e sa muoversi in una “zona grigia” che confina tra la ricettazione e il mercato dei pezzi di ricambio è quasi certo che in città ci sia una banda arrivata con la missione di caricare un furgone con il maggior numero di Beverly possibile e sparire il più in fretta possibile dalla circolazione.

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