La Nuova Sardegna

Sassari

Covid, la morte del chirurgo a Sassari: «Al Policlinico regole non rispettate»

Nadia Cossu
Covid, la morte del chirurgo a Sassari: «Al Policlinico regole non rispettate»

Il pm accusa di epidemia colposa tre dirigenti: «L’inosservanza delle norme anticontagio causò la diffusione del virus»

10 aprile 2021
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. L’inosservanza delle regole anticontagio all’interno del Policlinico Sassarese ai primi di marzo dello scorso anno ebbe due gravi conseguenze, secondo la Procura della Repubblica: la diffusione del virus tra il personale sanitario e i pazienti e una morte, quella del chirurgo Spissu.

Da qui la contestazione – oltre all’omicidio colposo – del reato di epidemia colposa a carico di tre persone ai vertici della struttura di viale Italia: il consigliere delegato Gianni Paolo Argenti, il direttore sanitario Angelo Pietro Melis e il responsabile del servizio di prevenzione e protezione Angelo Capriotti. Secondo il sostituto procuratore Paolo Piras titolare dell’inchiesta, a vario titolo non si sarebbero in sintesi preoccupati di informare e formare i lavoratori sulle misure di protezione adeguate da adottare per non correre il rischio di rimanere contagiati.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:sassari:cronaca:1.40129096:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2021/04/09/news/sassari-opero-un-paziente-positivo-4-indagati-per-la-morte-del-chirurgo-marco-spissu-1.40129096]]

Mentre solo di omicidio colposo – relativamente al decesso di Spissu – è chiamato a rispondere Fiorenzo Delogu, coordinatore dell’unità di crisi dell’Area socio sanitaria. «Siamo in attesa di visionare gli atti – hanno spiegato i suoi avvocati Giovanni Sechi e Silvio Piras – solo quando conosceremo con precisione il contenuto della conclusione delle indagini potremo dire qualcosa in più». Al momento è prematuro avanzare tesi difensive. Di certo c’è l’accusa che il pm Piras mette nero su bianco: «Delogu rifiutò indebitamente l’effettuazione del test molecolare a Spissu», e in questo modo – sempre secondo la Procura – si sarebbe determinato un ritardo nella diagnosi del covid e nella successiva somministrazione delle cure. Un medico molto stimato e benvoluto, Marco Spissu, tanto che la sua morte – avvenuta il 15 aprile dello scorso anno – aveva creato sgomento e dolore in tutta l’isola. E proprio in occasione dell’anniversario della scomparsa, il suo paese d’origine – Giave – gli intitolerà l’ambulatorio medico (dove prima c’era il Banco di Sardegna). Un modo per onorare la memoria di un paesano legato alle sue radici e proprio a Giave, ogni qualvolta gli era possibile, il chirurgo tornava per salutare familiari e amici.

Per quanto riguarda l’epidemia colposa, i carabinieri del Nas e i tecnici dello Spresal hanno lavorato per mesi per verificare se ciascuno, nel rispetto del proprio ruolo, avesse provveduto a fornire adeguate istruzioni sui rischi per la salute e misure idonee per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative