La Nuova Sardegna

Sassari

Una bomba ecologica nel vecchio deposito auto

di Luca Fiori
Una bomba ecologica nel vecchio deposito auto

Sotto sequestro un’area di 6000 metri quadri in via Madonna della Mercede Indagata la titolare della società. Prelievi nel terreno da parte dei tecnici Arpas

13 aprile 2021
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SASSARI. Una bomba ecologica alle porte della città. Un cimitero di carcasse di auto, divenute rifiuti pericolosi e ingombranti, a due passi dal cimitero vero, quello dove riposano i defunti. Lo hanno scoperto ieri mattina gli agenti della polizia locale che insieme ai tecnici dell’Arpas hanno eseguito un decreto di ispezione firmato dalla Procura della Repubblica di Sassari all’interno del vecchio deposito per auto di Luigi Silanos, in via Madonna della Mercede.

Al termine della verifica è scattato il sequestro preventivo dell’area di 6000 metri quadrati e la titolare della società proprietaria del terreno è stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di abbandono incontrollato di rifiuti e violazione dell’obbligo di custodia dei veicoli posti sotto sequestro.

Durante il blitz gli agenti del comando di via Carlo Felice, coordinati dal comandante Gianni Serra, hanno trovato circa 230 carcasse di auto abbandonate da anni nel piazzale all’ingresso della città e divenute ormai rifiuti ingombranti. Grazie all’intervento dei tecnici dell’Arpas sono stati effettuati dei campionamenti sul terreno per capire se gli idrocarburi e gli oli fuoriusciti dai motori possano aver compromesso il terreno sottostante. L’inchiesta della magistratura, affidata al sostituto procuratore Giovanni Porcheddu, dovrà ora ricostruire la storia di tutti i veicoli presenti nel deposito, per poter finalmente arrivare alla rottamazione e all’intera bonifica dell’area sequestrata, la cui mappatura è stata effettuata ieri con l’uso dei droni della polizia locale. Per anni il carro attrezzi di Luigi Silanos aveva trainato decine, centinaia di auto fatte rimuovere dalle forze dell’ordine o coinvolte in incidenti stradali. Fino al 1994, quando la sua società venne dichiarata fallita e l’imprenditore sassarese aveva iniziato una battaglia legale per farsi pagare dalle istituzioni il debito 12 milioni di euro che sosteneva di non aver accumulato in decenni. Passano gli anni e nel 2015 il re delle demolizioni riceve una prima tranche di 585mila euro che dal Comune. Ma nel suo deposito di via Madonna della Mercede dopo tanti anni le carcasse accumulate nel tempo non sono mai state rimosse. Ora la decisione di mettere fine a una situazione che stava diventando pericolosa per la salute pubblica.

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