La Nuova Sardegna

Sassari

Il Premio Logudoro apre ai bambini

Il Premio Logudoro apre ai bambini

Ozieri, al concorso i più piccoli chiamati a redigere un mini vocabolario in sardo

14 aprile 2021
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OZIERI. Grande spazio alle elaborazioni dei giovani, a cominciare dai bambini, nel programma della 40esima edizione del Premio Logudoro di poesia e letteratura sarda promosso dal sodalizio culturale ozierese intitolato ai poeti Cubeddu, Pirastru e Morittu. Il tema si conosceva già dal giorno della premiazione tenutasi in diretta streaming a febbraio, e alcuni elaborati sono già arrivati alla segreteria del premio, il cui bando per la 40esima edizione è stato pubblicato in questi giorni. L’argomento di quest’anno è “Dies de ammentu”, tema della sezione a tema e metrica imposti dedicata al poeta Monserrato Meridda, e sono confermate le sezioni intitolate a Salvatore Bertulu a tema e versi liberi, la sezione dei “contos noos” intitolata a Gigi Sotgia e anche il premio per la poesia religiosa – biennale, ma che torna in questa edizione per il quarantennale – dedicato al cardinale Mario Francesco Pompedda.

Pur avendo avuto solo due partecipanti lo scorso anno, vista la prolungata chiusura delle scuole, è più che confermata anche la sezione per le scuole intitolata a Salvatore Farina, che per questa edizione ha un sapore e un’organizzazione speciali. Pur essendo molto vicina la scadenza dell’invio degli elaborati, il 30 giugno, si è deciso anche quest’anno di puntare molto su questa categoria «nello spirito – spiega il presidente del Premio Gavino Contu – della salvaguardia della lingua tradizionale dei nostri paesi, che può essere tramandata solo attraverso i più piccoli». I bimbi sono chiamati a partecipare, singoli o come classe, inviando non solo brevi racconti in lingua sarda nella variante del proprio luogo d’origine ma anche dei saggi sul loro apprendimento della lingua. E per fare ciò possono essere coadiuvati sia dagli insegnanti sia anche da familiari, amici, persone esperte. In sostanza, i bambini sono chiamati a ideare «quello che possiamo chiamare “Il mio/nostro vocabolario” in lingua sarda, scegliendo alcuni termini più o meno desueti e spiegandone il significato, con riferimento al contesto della vita quotidiana, in famiglia e con gli amici». Un esercizio di studio, ma anche un modo per fissare questi termini dando loro la ribalta di uno dei premi letterari più prestigiosi del panorama isolano. Un’idea originale, che conferma il già noto spirito del Premio dedicato ai grandi poeti ozieresi. Gli elaborati dovranno essere inviati entro il 30 giugno alla segreteria (c/o Gavino Contu, vicolo Antonio Pigliaru 2 07014 Ozieri SS). Info al numero 333 78828073. (b.m.)

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