La Nuova Sardegna

Sassari

«Carcere di Bancali, situazione sanitaria a rischio»

«Carcere di Bancali, situazione sanitaria a rischio»

Sopralluogo del presidente della Commissione Giustizia Perantoni. Mozione in Regione di Desirè Manca

15 aprile 2021
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SASSARI. Diciotto ore nel 2018 e appena sei nel 2020: è il totale delle ore erogate dal servizio di Psichiatria nel carcere di Bancali dove - secondo le linee guida regionali - i detenuti con patologie psichiatriche hanno diritto di poter usufruire del servizio per quaranta ore la settimana.

Una situazione grave quella più volte denunciata nella Casa circondariale “G. Bacchiddu” di Bancali e che sembra destinata ad aggravarsi ulteriormente se non interverranno correttivi. Attualmente i detenuti che hanno necessità del servizio sanitario specifico sono una quarantina, ma la condizione della popolazione carceraria è in continuo aggiornamento. E quella dell’assistenza psichiatrica non è la sola criticità rilevata nel carcere sassarese nel corso del sopralluogo effettuato dal presidente della commissione Giustizia della Camera, il parlamentare sassarese Mario Perantoni.

I problemi evidenziati nel corso della visita, sono stati racchiusi in una mozione che è stata presentata dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Desirè Manca. «La carenza di assistenza specialistica – sottolinea Desirè Manca – non è l’unica riscontrata nel carcere di Bancali. Ancora più grave e preoccupante appare la mancata attivazione delle Articolazioni di Tutela della salute mentale e dei Reparti detentivi ospedalieri presso i nosocomi, in particolare quelli sassaresi, con le immaginabili e allarmanti conseguenze per la tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico».

La mozione - prima firmataria Manca - impegna il presidente Solinas e l’assessore alla Sanità Nieddu «ad adottare tutti i provvedimenti necessari per assicurare l’attivazione delle Articolazioni di Tutela della salute mentale e dei Reparti detentivi ospedalieri, e la corretta applicazione delle Linee guida della Regione sulla Sanità penitenziaria». La consigliera M5S sottolinea che la Regione ha il dovere di garantire il diritto alla salute anche ai detenuti, e allo stesso tempo «di assicurare a tutti coloro che operano all’interno degli istituti penitenziari di poterlo fare in totale sicurezza. A questo proposito sono state numerose le segnalazioni e i solleciti da parte del Provveditorato, e delle Prefetture, tuttavia, non ci risulta siano stati adottati provvedimenti finalizzati a porre rimedio a questa grave carenza, né da parte della Regione né da parte di Ats. La situazione non può essere ulteriormente ignorata, perchè i rischi sono elevati». (g.baz.)



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