La Nuova Sardegna

Sassari

«La riforma non cancelli il Goceano»

«La riforma non cancelli il Goceano»

Furriolu (Comunità montana): «Nuove province, il nostro ruolo da rafforzare»

18 aprile 2021
1 MINUTI DI LETTURA





BONO. Più organico e maggiore rappresentanza. È la richiesta avanzata dalla Comunità montana del Goceano. La nuova legge sul riassetto delle Province ha smosso le acque del territorio questa volta non sulla probabilità di cambiare o meno provincia, ma sul ruolo del Goceano e del potere della Comunità montana.

«Con la costituzione della Città metropolitana di Sassari – ha spiegato il presidente della Comunità montana Franco Furriolu – il Goceano, già area periferica e distante dal centro amministrativo, rischia di diventare ancora più marginale. Nelle premesse attuali si paventa pure l’ipotesi della soppressione delle unioni intercomunali e delle Comunità montane. L’idea è invece quella di una riqualificazione e di un rafforzamento di queste istituzioni – si legge nella lettera che Furriolu indirizza all’assessore agli Enti locali Quirico Sanna, al presidente del Consiglio delle autonomie locali Andrea Soddu e al presidente Anci Sardegna Emiliano Deiana –. Un nuovo assetto dell’ente con un’assegnazione di un organico di dipendenti e operatori appropriato alle sue funzioni che, attualmente, risulta assolutamente sottodimensionato, e un aumento, nel contempo, delle dotazioni finanziarie, che non consentono un’adeguata gestione amministrativa degli enti sovracomunali».

Nella lettera anche la richiesta dell’inserimento di un numero di rappresentanti degli enti sovracomunali. «Così facendo – termina Furriolu – potremmo allora partecipare attivamente alla tanto decantata sussidiarietà e alla crescita dell’intero territorio».

Elena Corveddu

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative