La Nuova Sardegna

Sassari

Ma con la crisi c’è il ritorno al “libretto”

Ma con la crisi c’è il ritorno al “libretto”

Come negli anni Sessanta in certi quartieri si segna per poi pagare a fine mese

18 aprile 2021
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wSASSARI. Sembrava un ricordo degli anni Sessanta, quando ancora in Sardegna il benessere non era diffuso e – almeno da queste parti – del boom economico non si era nemmeno sentito il fragore. E invece con la crisi finanziaria che dura come minimo dal 2009, quella dell’occupazione e infine il più recente colpo di grazia della pandemia, nei quartieri più popolari della città si è tornati a fare la spesa con il metodo del libretto. Segno inconfutabile che dopo mesi di lockdown e chissà quanti posti di lavoro perduti le famiglie sassaresi sono allo stremo e forse anche quei pochi risparmi accumulati nel tempo sono andati via per sopravvivere in questi ultimi maledetti tredici mesi.

A confermarlo è Giuseppe Cossu, titolare di una macelleria in via Carducci, nel quartiere di Monte Rosello, che parla mostrando un numero incredibile di foglietti sul quale sono segnati i crediti con i clienti. «Lo so – dice – sembra pazzesco, la nostra attività esiste da cinquantadue anni e queste cose io sinora le avevo sentite soltanto dai racconti di mio padre. Eppure tantissima gente si trova in grande difficoltà e non sa più come andare avanti. Diciamo – continua – che la formula del pagherò sta garantendo a molte persone di non rivolgersi alla Caritas e, sinceramente, a noi di lavorare».

A questo quadro piuttosto desolante va aggiunto che ancora una volta sono gli anziani, con le loro pensioni, a fungere da ammortizzatori sociali. «Nel quartiere ci conosciamo tutti – conclude Cossu – e so che comprano la carne per i figli e i nipoti». (a.m.)

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