UNO DEI PROTAGONISTI DEL CANTO A CHITARRA
Una scalinata per ricordare Francesco Falchi
PORTO TORRES. É stato uno dei migliori talenti del “cantu a chiterra” Francesco Falchi – sin dal suo esordio sul palco a fianco della Basilica il 22 giugno 1974 – e il Comune lo vuole ricordare...
21 aprile 2021
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PORTO TORRES. É stato uno dei migliori talenti del “cantu a chiterra” Francesco Falchi – sin dal suo esordio sul palco a fianco della Basilica il 22 giugno 1974 – e il Comune lo vuole ricordare intitolandogli la scalinata di San Gavino che unisce piazza Martiri Turritani a piazza Marconi. La proposta è stata illustrata dal presidente del consiglio Franco Satta, in commissione Cultura, e i consiglieri l’hanno condivisa.
«Francesco Falchi è nato ad Ardara in una famiglia che aveva nel sangue la passione per la musica e il canto – ha detto Satta – e le sue doti canore si distinguevano perché possedeva una voce limpida e potente: nel 1974 a Ozieri ottenne il riconoscimento “l’Usignolo d’oro della Sardegna” e nel 2011 a Porto Torres il premio alla carriera».
Il “cantu a chiterra” è stato uno degli eventi caratterizzanti della Festha Manna, e la sua importanza risiede nella ricchezza di conoscenze e competenze che vengono trasmesse da una generazione all’altra. «Ci sono persone ed eventi che andrebbero recuperati e valorizzati – ha detto il presidente della commissione Antonello Cabitta – perché caratterizzano l’unicità e il valore identitario della tradizione turritana». (g.m.)
«Francesco Falchi è nato ad Ardara in una famiglia che aveva nel sangue la passione per la musica e il canto – ha detto Satta – e le sue doti canore si distinguevano perché possedeva una voce limpida e potente: nel 1974 a Ozieri ottenne il riconoscimento “l’Usignolo d’oro della Sardegna” e nel 2011 a Porto Torres il premio alla carriera».
Il “cantu a chiterra” è stato uno degli eventi caratterizzanti della Festha Manna, e la sua importanza risiede nella ricchezza di conoscenze e competenze che vengono trasmesse da una generazione all’altra. «Ci sono persone ed eventi che andrebbero recuperati e valorizzati – ha detto il presidente della commissione Antonello Cabitta – perché caratterizzano l’unicità e il valore identitario della tradizione turritana». (g.m.)