La Nuova Sardegna

Sassari

Tre giorni in tenda per lavorare

di Andrea Massidda
Tre giorni in tenda per lavorare

Da domani a venerdì manifestazione delle partite Iva in piazza d’Italia. Ma Confcommercio si dissocia 

27 aprile 2021
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SASSARI. Tre giorni accampati nel cuore della città per rivendicare il diritto di poter tornare a lavorare in sicurezza «dopo quattordici mesi di sacrifici e difficoltà», ma anche per chiedere ristori rapidi e adeguati «da modulare anche attraverso la riduzione di costi legati ad affitti, locazioni e utenze», e ancora l’abolizione del coprifuoco. A partire dalle 18 di domani – non a caso ricorrenza di “Sa die de sa Sardigna” – sino alla tarda serata di venerdì 30 aprile, centinaia di partite Iva del Sassarese si raduneranno nella centralissima piazza d’Italia per allestire una vera e propria tendopoli e rendersi protagonisti di una civile e pacifica protesta immaginata per catalizzare l’attenzione sulle difficoltà generate dalle restrizioni conseguenti all pandemia. Una manifestazione di sicuro impatto e che, come sottolineano i promotori del Comitato organizzatore “Tende in Piazza”, «è stata concordata con la questura e l’amministrazione comunale».

Tutto regolare, insomma, tutto legittimo. E tuttavia, se da una parte il sindaco Nanni Campus invita i partecipanti a rispettare i provvedimenti in materia anti Covid affinché «le giuste rivendicazioni non siano sopraffatte e non finiscano in secondo piano rispetto a violazioni collettive delle norme», dall’altra il presidente territoriale di Confcommercio Pier Giuseppe Canu sembra spaccare il fronte della categoria annunciando che un’iniziativa che rischia di infrangere il coprifuoco delle 22 non può e non deve essere sostenuta, in quanto va contro la legge».

Va detto, però, che le intenzioni del Comitato sono, almeno nell’annuncio, assolutamente rispettose delle norme. «Abbiamo atteso a lungo perché comprendiamo la situazione e capiamo l’esigenza di stabilire, almeno inizialmente, delle priorità – dice a nome di tutti i manifestanti Giuseppe Fadda, imprenditore sassarese e titolare del “TB - Made in Sardegna” – e per questo abbiamo stretto i denti, e abbiamo creduto alle promesse e alle rassicurazioni. Ora però dopo più di un anno di sacrifici ci sentiamo in dovere di dire basta. Senza alzare la voce, senza insultare nessuno e ovviamente senza mai ricorrere alla violenza». Gli fa eco Daniele Deiana, consigliere comunale e titolare del locale “Le Iene”, lo stesso che un mesetto fa aveva fatto pubblica ammenda dopo essere stato ripreso in un video mentre cantava, senza mascherina, sul palco del suo club. «Diciamo basta in maniera certamente determinata ma civile e pacifica – spiega lui stesso – e proviamo a farlo con una manifestazione ad alta partecipazione e ad alto impatto che a partire dal centro della nostra città possa poi conquistare attenzione a livello territoriale, locale e nazionale. Non occuperemo la strada, – continua Deiana – ma solo lo spazio della piazza. Saremo lì, giorno e notte. Non vogliamo creare disagi, vogliamo raccontare il nostro malessere e condividerlo con chiunque voglia ascoltarci ed eventualmente supportarci».

Stando agli organizzatori, tutto si svolgerà in un contesto civile, «senza bandiere politiche e prese di posizione che nulla hanno a che vedere con l’idea della protesta che ci augurano possa essere impattante e significativa, presidiando piazza d’Italia mantenendo il distanziamento e utilizzando le mascherine». L’auspicio di Fadde e Deiana è che la manifestazione richiami tutti coloro che a vario titolo lavorano nei ristoranti, nei bar e nei negozi, ma anche i produttori locali, gli artisti e gli operatori dello spettacolo, chi lavora nelle palestre e nei centri estetici, i parrucchieri. In generale, «quelli che stanno purtroppo affogando a causa delle restrizioni».

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