Casa Serena, la gioia della normalità dopo i mesi dell’incubo
La residenza sassarese per anziani fu teatro di contagi e morti nella prima ondata del Covid: ora riapre alle visite in sicurezza
SASSARI. È passato più di un anno da quando era diventata l’epicentro del contagio. Il Covid-19 aveva mostrato la sua forza distruttiva diffondendosi tra gli anziani ospitati a Casa Serena, una delle residenze sanitarie assistite più grandi di Sassari. I morti furono decine, una tragedia. Adesso, però, l’orrore è diventato un terribile ricordo. Sono lontani i tempi dell’isolamento forzato, delle difficoltà nella ricerca di medici disponibili, della fuga dell’impresa di pulizie e del costante aggiornamento del numero dei decessi.
Casa Serena ha voltato pagina. Lo aveva promesso il Comune, proprietario della struttura, e lo aveva ribadito la Coopas, la coop che la gestisce, appena il virus aveva allentato la presa. Hanno mantenuto la parola: la residenza di via Pasubio è una delle poche strutture per anziani che permette le visite agli “esterni”. Per rendere possibile la svolta è stato necessario un protocollo rigidissimo, misure di contenimento inderogabili e un altissimo livello di attenzione. E la paura che il virus possa insinuarsi nuovamente tra gli anziani tiene lo stato di allerta ben al di sopra del livello di guardia.
Gli operatori si spostano rispettando i percorsi “sporchi” e quelli “puliti”, in cui passa solo chi indossa la mascherina, il camice e il sovracamice monouso. Massima allerta, nonostante l’8 marzo i 91 ospiti abbiano completato il ciclo vaccinale.
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