La Nuova Sardegna

Sassari

il 25 aprile 

La Medaglia d’onore all’eroe Giovanni Bogliolo

La Medaglia d’onore all’eroe Giovanni Bogliolo

OZIERI. In concomitanza con la Festa della Liberazione, Ozieri ha potuto aggiungere una nota d’onore all’elenco dei tanti concittadini distintisi nei secoli per i più diversi meriti: è la Medaglia d’...

28 aprile 2021
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OZIERI. In concomitanza con la Festa della Liberazione, Ozieri ha potuto aggiungere una nota d’onore all’elenco dei tanti concittadini distintisi nei secoli per i più diversi meriti: è la Medaglia d’onore concessa dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’ozierese Giovanni Bogliolo per «l’impegno e il sacrificio nell’affermazione dei principi di libertà e indipendenza sui quali si fondano la Repubblica e la Costituzione», virtualmente consegnata ai suoi discendenti, nella persona del figlio Raffaele, nel corso di una cerimonia in videoconferenza presieduta dalla prefetta Maria Luisa D’Alessandroi in memoria dei cittadini italiani nati nella provincia di Sassari, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra.

Nato a Ozieri il 16 settembre 1917, Giovanni Bogliolo fu catturato in Croazia la notte del 16 settembre del ‘43, con tutto il suo reggimento, «da un battaglione di fanteria tedesco - racconta il figlio Raffaele - con il quale, sino al giorno prima, erano accampati assieme. Quasi tutti si rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò e furono internati in Germania. Babbo, sergente del II Reggimento Genio - prosegue il racconto - inizialmente fu internato nel famigerato Stalag VI D di Dortmund, e successivamente fu trasferito in un campo di lavoro a Iserlhon, da dove quotidianamente, dopo una marcia estenuante, veniva fatto lavorare nella fabbrica di motori J. Von Hagen in condizioni disumane». In quei tempi subì come gli altri vessazioni di ogni tipo, e si ribellò rifiutandosi di proseguire il lavoro, fu «picchiato a sangue e rinchiuso in cella in attesa di essere fucilato con l’accusa di sabotaggio, ma il giorno della fucilazione ad aprire la sua cella furono i suoi commilitoni con dei soldati americani. Era il 16 aprile del 1945, aveva 28 anni». Una storia di valore e coraggio, emblema del fatto che anche un uomo “comune” può diventare un eroe. (b.m.)

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