La Nuova Sardegna

Sassari

Rifiorisce l’aiuola curata dai cittadini

Rifiorisce l’aiuola curata dai cittadini

Ozieri, nell’area di via Rosselli salvata da un condominio esplosione di colori

29 aprile 2021
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OZIERI. Per il secondo anno, dopo l’esordio del 2020, la scarpata di via Rosselli è un angolo fiorito che fa invidia a quelli realizzati da ditte specializzate. L’area, adiacente a un popoloso condominio, è stata curata - ripulita, mantenuta, concimata, arata e piantata - dai residenti del palazzo (uno in particolare, dotato di uno speciale pollice verde, ma che non ama la pubblicità) e in questi giorni dopo la fioritura è ancora più bella dello scorso anno.

Sino a due anni fa ricettacolo di spazzatura, parassiti ed erbacce, l’aiuola ora è uno spettacolo di colori, dati dalle bellissime fioriture di nasturzio e jucca. «Un piccolo impegno che ha prodotto un grande risultato e che ora viene guardato con soddisfazione dal suo “creatore”» si disse lo scorso anno all’esordio dell’iniziativa. Simbolo del fatto che basta molto poco per rendere più bello l’ambiente che vediamo tutti i giorni, e che magari non viene curato dagli addetti al verde pubblico che hanno già tanto da fare. Lo scorso anno il creatore dell’aiuola presentò il suo lavoro anche con un piccola provocazione, appellandosi al Comune affinché “adottasse” questa area, terreno pubblico .

«Per tenerlo così per sempre basterebbe solo annaffiarlo con regolarità e dargli qualche minima attenzione» disse lo scorso anno il suo creatore. Così come sarebbe facile per tutti i residenti della città fare come si faceva prima - e come diverse persone fanno ancora oggi nelle more di interventi comunali che faticano a coprire con regolarità la vasta area cittadina -, ovvero “occuparsi del proprio orticello”.

Purtroppo non tutti hanno la volontà e il pollice verde, ma è anche vero che spesso invece di lamentarsi per brutture ed erbacce sarebbe molto più facile dedicare dieci minuti a settimana a curare il proprio ingresso di casa. Insomma, i singoli cittadini possono contribuire a fare qualcosa per la loro città.

In questo caso per i decoro urbano la cui cura richiede tempo e soprattutto denaro che, in tempi di tagli ai Comuni e di emergenza sanitaria si è costretti ad utilizzare per scopi sociali sempre più urgenti. (b.m.)

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