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Sassari

Sassari, Villa Giuseppina “privata”: spunta il divieto di accesso

Sassari, Villa Giuseppina “privata”: spunta il divieto di accesso

La casa di campagna della famiglia Tomè all’Eba Giara è di proprietà del Comune Il consigliere Manuel Alivesi: «Se ne riprenda il possesso per valorizzarla»

08 maggio 2021
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SASSARI. Un cartello di “proprietà privata” e divieto di accesso sul cancello, chiuso da un lucchetto. Cosa sta succedendo a Villa Giuseppina, l’edificio all’Eba Giara parte del patrimonio del ricco commerciante e mecenate Giuseppe Tomè?

Se lo sono chiesto gli abitanti e i frequentatori di una delle zone più belle di Sassari, adagiata nelle valli ricche di vegetazione e ulivi che separano la città bassa da quella alta, sempre in attesa di una valorizzazione. E se lo chiede anche il capogruppo di Noi per Sassari, Manuel Alivesi, rimasto ugualmente stupito di quell’avviso che sembra voglia tenere lontano da un bene pubblico la cittadinanza.

Alivesi facendosi interprete delle segnalazioni ricevute, riporta l’attenzione su un patrimonio di tutti, ora sotto chiave. E la sua domanda è: «Chi gestisce Villa Giuseppina? Perché non è più fruibile un patrimonio che è frutto del lascito della famiglia Tomè? L’amministrazione comunale deve riprendere in mano la struttura e utilizzarla per scopi sociali, magari affidandola a una cooperativa di tipo B, perché possa dare lavoro a giovani e meno giovani, attraverso il ripristino del frutteto di oltre un ettaro o la raccolta delle olive. Anche perché – prosegue il consigliere comunale – Villa Giuseppina fa parte di un compendio di proprietà comunale, dove crescono numerosi gli ulivi e dove, in direzione di Filigheddu, si trova un altro edificio che potrebbe essere riqualificato».

Ma, secondo Alivesi, quella che era la casa di campagna della famiglia Tomè, potrebbe anche ospitare associazioni no profit sempre alla ricerca di una sede dove svolgere la loro attività.

La villa padronale venne ristrutturata dalla prima giunta Campus nel 2005 con una spesa di due milioni di euro. «Nelle successive amministrazioni venne anche affittata al prezzo irrisorio di 200 euro mensili – sostiene Alivesi – . Ma è il momento di valorizzarla a beneficio di tutti».

Però è occupata. «Nel 2018 ho richiesto un accesso agli atti e all’epoca non erano in essere contratti di locazione poiché il locatario era deceduto l’anno precedente. Era anche in corso l’accatastamento della villa, come richiesto dall'Agenzia delle Entrate poiché è un fabbricato rurale. Inoltre l’immobile stato inserito nel progetto “La Strada del Verde- Sistema parco multifunzionale della valle Eba Giara- Rosello”, e destinato a fattoria didattica con frutteto». Tutto fermo, però. Nel frattempo è stata fatta quella che il consigliere definisce «una maldestra manutenzione dell’ingresso: sono state ricoperte da uno strato di tinta anche le due pregevoli lastre di marmo in cui è scolpito il nome della villa». (p.f.)



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