La Nuova Sardegna

Sassari

Isola del Romanico 

Banari aderisce con la chiesa di Santa Maria di Cea

BANARI. È la chiesa di Santa Maria di Cea, o anche “Santa Maria di Seve”, il gioiello romanico di Banari, per cui il Comune del Meilogu ha aderito quale socio fondatore, alla Fondazione “Sardegna...

09 maggio 2021
2 MINUTI DI LETTURA





BANARI. È la chiesa di Santa Maria di Cea, o anche “Santa Maria di Seve”, il gioiello romanico di Banari, per cui il Comune del Meilogu ha aderito quale socio fondatore, alla Fondazione “Sardegna Isola del Romanico”. Perché, si legge nella deliberazione approvata all’unanimità dal consiglio comunale, “le chiese costruite in stile romanico fra la metà dell’XI e gli inizi del XIV secolo rappresentano una parte importante del patrimonio storico monumentale della Sardegna. Si integrano nei contesti urbani e rurali arrivando a connotare in senso significativo il paesaggio storico e architettonico dell’Isola”.

Il complesso monastico di Santa Maria di Cea (“Nostra Segnora ‘e Sea” per i banaresi) sorge a pochi chilometri da Banari sulla strada provinciale che porta a Ittiri, Ossi e Florinas, nella vallata attraversata dal rio Bidighinzu e dal rio de S’Adde. Il complesso è costituito dalla chiesa romanica, da un cortile recintato con pozzo e da alcuni edifici conosciuti come il “romitorio”. Per quanto riguarda la sua datazione, le prime notizie sulla chiesa sono contenute nel Condaghe di San Pietro di Silki, e sono collocabili fra il 1198 e il 1232. L’adesione alla Fondazione consentirà a Banari di partecipare ai progetti di valorizzazione dei centri che ospitano testimonianze del periodo romanico. Ad iniziare dal Programma regionale “Parco Monumentale del Romanico in Sardegna”, che rappresenterà l’asse portante delle attività della Fondazione per sostenere lo sviluppo turistico del territorio.(m.b.)

La tragedia

Tre vite e tre famiglie distrutte nello schianto sulla Sassari-Alghero

di Davide Pinna
Le nostre iniziative