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Sassari

I municipi illuminati di viola per combattere la fibromialgia

I municipi illuminati di viola per combattere la fibromialgia

SASSARI. Una luce per accendere la speranza e l’informazione sulla malattia invisibile: la fibromialgia. Nelle facciate dei municipi di numerosi Comuni del sassarese verrà accesa, il 12 maggio, nella...

09 maggio 2021
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SASSARI. Una luce per accendere la speranza e l’informazione sulla malattia invisibile: la fibromialgia. Nelle facciate dei municipi di numerosi Comuni del sassarese verrà accesa, il 12 maggio, nella giornata mondiale della fibromialgia, una luce viola per fare luce su una malattia non ancora riconosciuta dalla legge.

Questa l’idea che il Comitato Fibromialgici Uniti d’Italia propone a tutti i Comuni che intendono partecipare. Sassari, Alghero, Porto Torres, Castelsardo, Cagliari e centri minori del sassarese aderiranno al progetto, come ha spiegato la referente di Sassari Nina Gallittu: «Abbiamo trovato amministrazioni veramente sensibili. Ringrazio i sindaci che ci stanno aiutando a far luce su questa malattia. Oggi qualcosa si sta smuovendo. In Italia la nostra associazione ha raccolto 70 mila firme per far sì che ci venga riconosciuta la malattia». Il progetto è stato organizzato su larga scala a livello nazionale dall’associazione che ha sede a Castenaso (Bologna) e prevede una serie di eventi online in programma oggi e il 12 maggio. Negli eventi online sarà presentato “Ad maiora”, il documentario che racconta la difficile vita di chi soffre di fibromialgia. Come spiega l’associazione, i dolori ci sono e avvolgono tutto il corpo, è la malattia dei cento sintomi. I malati non hanno diritto alle prestazioni del servizio sanitario nazionale in quanto la fibromialgia non è inserita nei livelli essenziali di assistenza. Con la raccolta firme viene supportato il disegno di legge 299 della Commissione Sanità al Senato. Secondo i dati dell'associazione sono più di tre milioni le persone in Italia che soffrono della malattia fantasma. La causa non è stata ancora chiarita ma recenti studi hanno dimostrato una sensibilizzazione centrale caratterizzata da una disfunzione dei circuiti neurologici preposti all'elaborazione degli impulsi che regolano il dolore.

Elena Corveddu

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