La Nuova Sardegna

Sassari

L’addio di Bottidda a Gianmario

di Barbara Mastino
L’addio di Bottidda a Gianmario

Ai funerali la comunità si stringe alla famiglia del giovane morto lunedì in un incidente stradale

19 maggio 2021
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BOTTIDDA. La bara portata in spalla dagli amici, dalla chiesa sino al cimitero, e una fila silenziosa e commossa di persone che l’hanno seguita, pur nel pieno rispetto delle norme anti Covid. È stato l’ultimo saluto a Gianmario Mundula della comunità di Bottidda, che ieri si è stretta intorno alla famiglia del 35enne morto all’alba di lunedì in un tragico incidente sulla Provinciale 113 tra Nughedu e Ittireddu. Tutto il paese si è fermato per rendere omaggio al ragazzo, molto conosciuto e benvoluto in paese anche per essere stato sempre coinvolto in iniziative sociali, sportive e culturali. Parecchie le persone arrivate da Bono (paese di origine del padre di Gianmario) e da Sarule (località che ha dato i natali alla madre). Bottidda ha abbracciato la famiglia, molto stimata in paese, e i tanti amici di Gianmario, per tentare di dare almeno un minimo di conforto davanti a un tremendo lutto che ha lasciato tutti sconvolti e increduli, come sempre quando si è davanti a una morte improvvisa e tragica e ancora di più quando colpisce una persona piena di vita e con tanti progetti. «Davanti a una tragedia come questa la prima domanda che ci si pone è come sia possibile che Dio, nella sua infinita bontà, possa permettere che accadano cose del genere - ha detto il parroco don Silvano Marongiu prima del funerale - ma il suo disegno imperscrutabile, anche se ci lascia attoniti, non deve farci perdere la fede, anche quando vacilla davanti a tragedie come questa».

I funerali sono stati celebrati alle 16 nella parrocchia della Beata Vergine del Rosario mentre il paese osservava una giornata di lutto cittadino per indicazione del sindaco Ivo Nieddu, che già nelle prime ore successive alla notizia della morte tragica di Gianmario Mundula aveva speso commosse parole di cordoglio per la scomparsa del giovane e di vicinanza alla famiglia, sicuro di interpretare il sentimento dell’intera comunità.

Nel frattempo i carabinieri della compagnia di Ozieri, competenti per il territorio e intervenuti sul posto con i vigili del fuoco di Ozieri, con il supporto della squadra dell’elisoccorso, e il 118 e la Croce Ottagona sempre di Ozieri, sono ancora al lavoro per accertare le esatte cause dell’incidente che ha provocato la morte di Gianmario Mundula. Stando alle prime ricostruzioni il ragazzo avrebbe perso il controllo dell’auto, probabilmente per un colpo di sonno, mentre si dirigeva verso l’azienda di famiglia nelle prime ore della mattina. La macchina ha sbandato ed è finita contro i bordi del cavalcavia impennandosi e finendo giù per il dirupo, ribaltandosi più volte. Nessuno transitava per la stessa strada a quell’ora, e nessuno quindi ha purtroppo visto nulla. Altrimenti l’allarme sarebbe scattato subito e l’auto con all’interno il corpo ormai senza vita del 35enne sarebbe stata trovata ben prima di quanto avvenuto, ovvero poco prima di mezzogiorno. Lunghissime ore nelle quali però forse non si sarebbe comunque potuta salvare la vita al 35enne, dati i traumi da lui subiti nell’incidente. Si è trattato di una tragica fatalità, è la prima cosa che viene da dire: una spiegazione che di certo non può essere di consolazione ma che al momento – allo stato attuale delle indagini – pare l’unica possibile e plausibile.

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