La Nuova Sardegna

Sassari

Colpi da “banda bassotti” chiesti 38 anni di carcere

di Nadia Cossu
Colpi da “banda bassotti” chiesti 38 anni di carcere

Richieste del pm per 6 imputati di furti notturni in cantieri edili e negozi I reati risalgono a tredici anni fa. I difensori: «Molte falle nelle intercettazioni»

23 maggio 2021
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SASSARI. Trentotto anni complessivi di carcere per sei imputati accusati di una serie di furti commessi in città tra il 2007 e il 2008. La richiesta di condanna è stata fatta dal pubblico ministero Giovanni Porcheddu nel processo che si avvia alla conclusione – a tredici anni di distanza dagli arresti – a carico di otto persone che avrebbero fatto parte di un’organizzazione specializzata in blitz notturni nei negozi di materiale edilizio e nei cantieri edili. Per due degli imputati è stato disposto di non doversi procedere perché il reato è prescritto.

Teatro dei raid quasi sempre la zona industriale di Predda Niedda, anche se la banda dei cantieri non disdegnava le scorribande nella periferia e nelle borgate. A sei sassaresi arrestati all’epoca dalla squadra mobile – un noto imprenditore e alcuni personaggi conosciuti negli ambienti della microcriminalità cittadina – si erano poi aggiunti due giovani sospettati di avere tentato di recuperare parte della refurtiva in un garage sequestrato dalla magistratura.

Dopo le richieste di condanna del pm la parola è passata ai primi tre avvocati difensori – Patrizia Marcori, Maurizio Serra e Massimiliano Tore – che hanno evidenziato alcune falle nell’attività investigativa relative in particolare all’attribuzione delle voci ascoltate durante le intercettazioni. A detta dei legali sarebbe stato opportuno disporre una perizia fonica per l’identificazione precisa delle persone. Nell’udienza di settembre discuteranno gli altri colleghi Marco Palmieri e Claudio Mastandrea.

Gli imputati sono Albertone Campus, 54 anni, il più conosciuto tra i coinvolti nel giro, sospettato di avere ricettato gran parte del materiale (per lui il pm ha chiesto 7 anni di reclusione), Gianluca Caggiari, 47 anni (chiesti 8 anni), Giuseppe “Faccinieddu” Delogu, 40 anni (chiesta la condanna a 6 anni), Giuseppe Usai, 56 anni (chiesti 6 anni e sei mesi), Roberto Latte, 52 anni (5 anni e sei mesi) e Mario Lodde, 50 anni (5 anni e quattro mesi). Mentre per Valerio Sau, 36 anni e Stefano Puledda, di 38, il reato è stato dichiarato prescritto.

Il pubblico ministero all’epoca aveva contestato a Campus e Lodde numerose ricettazioni. A tutti gli altri imputati l’accusa di concorso in furto aggravato. In tutto 43 i capi di imputazione relativi ad altrettanti furti messi a segno da quella che gli investigatori avevano ribattezzato la banda Bassotti dell’edilizia. Onnipresente Gianluca Caggiari, perché la microspia era nascosta nella sua auto.

I blitz a un certo punto erano diventati a cadenza quasi quotidiana. Del corposo bottino facevano parte lavatrici industriali, autocarri, trapani, televisori, betoniere, set completi di sanitari in ceramica. Di gusti raffinati, ma secondo le accuse anche pragmatico, Albertone Campus: l’imprenditore avrebbe ricevuto cabina doccia e vasca con idromassaggio, sanitari per bagno, pannelli per recinzione, trapani, seghetti, tassellatori, bidoni da cantiere per la raccolta dei materiali da risulta, montacarichi, gruppi elettrogeni, una betoniera (ancora), un demolitore e attrezzatura varia da cantiere.

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