La Nuova Sardegna

Sassari

Giù dal balcone, l’imputato viene assolto

di Nadia Cossu
Giù dal balcone, l’imputato viene assolto

Scagionato 44enne di Ossi. Una 26enne si lanciò dal primo piano e si rifugiò da un vicino. La difesa: racconto contraddittorio

26 maggio 2021
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SASSARI. Assolto da un’accusa molto pesante – quella di aver tentato di violentare una donna – perché il processo non è riuscito a dimostrare la sua colpevolezza. “Il fatto non sussiste”, dicono i giudici, ma bisognerà leggere le motivazioni per comprendere le ragioni della sentenza che ha scagionato un 44enne di Ossi. Gli avvocati difensori Gianluigi Poddighe e Paolo Spano sono convinti che, più di tutto, abbia influito sulla decisione del collegio la deposizione poco precisa e contraddittoria resa in aula dalla presunta vittima, una 26enne originaria di Ittiri (deceduta nelle more del processo).

Quel giorno, in preda al terrore, la donna aveva scavalcato la finestra di un appartamento in una palazzina di Ossi e si era lanciata dal primo piano. Evidentemente non aveva intravisto altre possibilità per scappare da quell’uomo che – come era emerso nella denuncia – dopo averle puntato un coltello sull’addome, avrebbe tentato di violentarla. La ragazza aveva trovato rifugio nella casa di un vicino che aveva chiamato i carabinieri e il 118.

Un mese fa, al termine della requisitoria, il pm Enrica Angioni aveva chiesto la condanna dell’imputato a un anno e otto mesi. Mentre gli avvocati Poddighe e Spano avevano sollecitato l’assoluzione puntando sull’inattendibilità della 26enne.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, il 44enne «agì in maniera inaspettata e repentina bloccando la giovane fisicamente, nonché puntandole un coltello da cucina sull’addome mentre le stringeva il collo con l’altra mano (...)» costringendola «a subire atti sessuali trascinandola sul divano, saltandole addosso, tentando ripetutamente di baciarla sulla bocca», non riuscendo a concretizzare il suo piano «perché la donna lo aveva respinto con la forza ed era fuggita precipitosamente scavalcando la finestra e lanciandosi dall’appartamento al primo piano».

Ma questa versione dei fatti presentata dalla Procura era stata smentita dai difensori del 44enne di Ossi i quali avevano evidenziato innanzitutto il fatto che nessun testimone fosse presente. Tutto sarebbe accaduto al termine di una festicciola che era stata organizzata in quella casa. Secondo la difesa la deposizione della 26enne sarebbe stata «confusa, imprecisa, non organica. Ha ammesso di aver bevuto, ha detto di non ricordare l’ora né le persone che sarebbero state presenti alla festa. E ha anche negato alcune circostanze che erano oggetto dell’accusa: il fatto di esser stata bloccata contro il muro, di esser stata spinta sul divano e che l’uomo avesse usato un coltello per obbligarla ad avere un rapporto». Incongruenze che potrebbero aver convinto il collegio presieduto dal giudice Mauro Pusceddu a emettere una sentenza di assoluzione.

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