La Nuova Sardegna

Sassari

Vaccinati i figli, lei a 96 anni ancora no

di Luigi Soriga
Vaccinati i figli, lei a 96 anni ancora no

Nonna Michelina era prenotata da marzo, l’Ats aveva promesso di contattarla subito ma da allora nessuno si è fatto vivo

29 maggio 2021
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SASSARI. L’avevamo lasciata un mese e mezzo fa con i suoi novantasei anni, un po’ di acciacchi per l’età, un vaccino da fare e un “la contatteremo al più preso” da parte dell’Ats. Nel frattempo si sono vaccinati tutti i figli, le due badanti, e tra un po’ sarà il turno dei nipotini.

Ma lei, nonna Michelina Paba, classe 1924, è ancora in attesa che qualche medico si faccia vivo a casa sua. Per ora si tiene il suo record personale: forse la più anziana in Sardegna, e chissà se anche in Italia, a non essere stata protetta dal Covid. Un primato rocambolesco, considerando che al momento a Promocamera stanno ricevendo le persone con la metà dei suoi anni e dei suoi problemi di salute.

«Un mese e mezzo fa sembrava assurdo che mia madre, a 96 anni, soggetto fragile, non autosufficiente, non fosse stata ancora vaccinata – dice Barbara Tetti – ma adesso siamo al ridicolo. Io ho già fatto la prima dosa, e tutti in famiglia siamo coperti. L’unica a essere del tutto ignorata dall’Ats è mia mamma».

A dire il vero le premesse, e ancora di più le promesse, erano ottime: «Il giorno dopo che il caso di mamma è finito sul giornale, siamo subito stati contattati dal personale dell’Ats. Abbiamo spiegato che a 96 anni per lei sarebbe molto disagevole spostarsi, anche solo trasportarla su una sedia a rotelle nei locali di Promocamera per lei sarebbe fonte di stress. L’ideale è che qualcuno venisse a domicilio. La risposta è stata molto gentile e professionale: non c’è alcun problema, abbiamo proprio una squadra per questo tipo di esigenze. Quindi ho fornito tutti i dati sanitari, ulteriori recapiti telefonici, e siamo rimasti d’accordo che in brevissimo tempo saremo stati contattati».

Invece alle buone intenzioni non sono seguiti i fatti: «Abbiamo aspettato una quindicina di giorni, dopodiché ho provato ad attivarmi nuovamente. Ho ricevuto di nuovo rassicurazioni dall’Ats, poi ho ancora provato a riprenotare l’appuntamento, ma alla fine è impossibile dal momento che il nominativo di mia madre risulta già nell’archivio. Quello che non mi spiego è come mai, a distanza di quasi due mesi, con la campagna vaccinale che ha cambiato passo, persone a rischio come mia madre siano rimaste tagliate fuori. L’unica spiegazione che riesco a darmi è che ci siano difficoltà ad eseguire i vaccini a domicilio. Ma i soggetti fragili e non autosufficienti dovrebbero costituire la priorità».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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