La Nuova Sardegna

Sassari

Strage di capre, allarme agalassia

di Barbara Mastino
Strage di capre, allarme agalassia

Gli allevamenti ovi-caprini della piana di Chilivani colpiti dalla malattia che prosciuga il latte

02 giugno 2021
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OZIERI. Una preoccupante malattia si sta diffondendo - al momento quasi sotto traccia - negli allevamenti della Piana di Chilivani: è l’agalassia contagiosa ovi-caprina, che nelle ultime settimane sta iniziando a mietere vittime e che sta anche portando un calo preoccupante della produzione di latte. I pastori sono allarmati, ma per una piaga del genere - che arriva a ondate, da una ventina di anni, mai del tutto debellata - non esistono compensazioni.

Sono in corso delle interlocuzioni con il Comune di Ozieri e con le associazioni di categoria per trovare uno sbocco compensativo a questa piaga, e i pastori sono anche pronti a scendere a Cagliari per manifestare davanti all’assessorato all’Agricoltura nonché a quello alla Sanità. Anche perché il problema non riguarda solo aziende di Ozieri e Oschiri nella Piana, ma sta toccando anche Torralba, Dorgali e altre zone dell’isola. L’agalassia è una piaga grave: è la “mancanza di latte”, che prosciuga le mammelle delle femmine ovine, ma che provoca anche zoppìa e cecità. In queste ultime settimane si sta presentando a Chilivani - e come detto non solo - con numeri preoccupanti. Per l’agalassia contagiosa, come altre patologie, anche i vaccini devono fare i conti con le “varianti”, ed è proprio quello che sta succedendo nella Piana: qui gli ovini vaccinati a gennaio, con richiamo previsto a giugno, per la agalassia del ceppo Micoplasma Agalactiae si sono ammalati del Micoplasma Capri. La malattia - che come dice il nome stesso è contagiosa - si sta diffondendo, e al momento si contano numerosi capi malati sia tra le pecore sia tra le capre.

In una azienda in particolare, la Cossu a Su Sassu (che pure aveva vaccinato a gennaio ed era pronta per i vaccini di giugno), la malattia si è diffusa in modo particolarmente grave, provocando la morte di ben 50 capre nel giro di pochi giorni. Le altre capre dell’azienda, come gli atri ovini delle campagne più o meno vicine, sono sottoposte al momento a una cura di antibiotici, e attendono a breve un autovaccino che l’Izs sta predisponendo, ma anche la cura sta fermando la produzione. La mancanza di latte comporta il mancato conferimento, almeno per un paio di settimane in attesa che principi attivi delle medicine scompaiano dall’organismo. «Per fortuna agnelli e capretti sono svezzati - dicono i pastori - altrimenti il danno sarebbe anche maggiore». Senza contare che lo scorso anno si sono contati anche vari aborti, anche se le analisi dell’Izs hanno escluso una diretta correlazione. Lo scorso anno le aziende colpite sono riuscite a limitare i danni recuperando con la macellazione (nel caso delle capre di Cossu 20 euro a capo: poca cosa a fronte di 72 centesimi a litro per 3.5/4 litri al giorno di latte, ma almeno si è rientrati nelle spese). In attesa di notizie, i pastori della Piana chiamano a raccolta i colleghi: info 329 7366783 (Giovanni Cossu).

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