La Nuova Sardegna

Sassari

«Vaccini a tutti gli studenti per riaprire in ottobre»

di Roberto Sanna
«Vaccini a tutti gli studenti per riaprire in ottobre»

Il rettore Gavino Mariotti prepara il rientro in presenza di tutte le attività «Non possiamo stare ancora fermi, sarebbe un problema per tutta la città»

03 giugno 2021
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SASSARI. Il primo ottobre, un tempo, segnava l’inizio dell’anno scolastico. Data sorpassata poi dai tempi e dai più moderni calendari scolastici, ma questa volta, il mese di ottobre potrebbe sancire il definitivo ritorno alla vita dell’Università di Sassari. Un ateneo che da sempre aveva fatto della vita in comunità il suo punto di forza e che, per un anno e mezzo, si è dovuto adattare a una modalità on line che ha consentito di portare a termine la missione ma certo non fa parte del suo modo di essere.

Per questo il rettore Gavino Mariotti è pronto alla soluzione definitiva: «Vaccinare tutti gli studenti in modo da poter aprire il primo ottobre – spiega –. Le nuove disposizioni del generale figliuolo ora consentono di abbattere gli steccati delle fasce d’età e noi vogliamo farci trovare pronti. Nei giorni scorsi, insieme al delegato per le problematiche Covid Nanni Sotgiu, ho avuto un incontro con i vertici dell’Aou, compreso il commissario Antonio Spano, per mettere a punto un piano d’azione. La risposta è stata positiva, abbiamo sentito anche l’Ats per quanto riguarda la disponibilità dei vaccini. Sappiamo che in questo momento le priorità sono altre perché è giusto concentrarsi sulla stagione turistica altrimenti per la Sardegna è un disastro, però non possiamo nemmeno aspettare troppo: per essere pronti in ottobre, dobbiamo cominciare tra la fine di luglio e l’inizio di agosto». E il primo ottobre diventa uno spartiacque: «Il lavoro in smart working e le iniziative on line hanno funzionato bene – spiega il rettore – ma anche per noi è il momento di ripartire. E se non riapriamo il primo ottobre, è un problema su diversi fronti perché abbiamo bisogno di ritrovare la nostra comunità, riattivare il nostro sistema e i nostri rapporti. Non dobbiamo nemmeno dimenticare quello che l’Università significa per Sassari anche a livello economico: pensiamo solo a quello che abbiamo perso col ritorno a casa dei fuori sede che hanno lasciato gli alloggi». I numeri di questa campagna di vaccinazione sono importanti: «Abbiamo già vaccinato il corpo docente, il personale tecnico-amministrativo e gli studenti che erano più esposti ai contagi per via dei loro corsi di studio – dice ancora Mariotti –. Ho anche nominato un delegato alle problematiche legate al Covid, il professor Nanni Sotgiu, e messo a disposizione dell’Aou i locali del nuovo hub visto che alle Cliniche c’erano problemi di spazio. Abbiamo anche fatto una campagna on line denominata “Educapiamo” aperta a tutti che ha avuto un enorme successo con 1500 persone, tra studenti e personale, che hanno preso parte alle due sessioni. Ora si tratta di vaccinare sei-settemila persone e se vogliamo dare loro la certezza di a riaprire in ottobre dobbiamo finire a metà settembre».

L’attività dell’Università poi prosegue su altri fronti: «L’accordo con Forestas per l’Orto botanico è fondamentale, non è possibile che in quegli spazi aperti non ci sia un giardino e presto trasferiremo nella struttura il corso di Scienze biomediche – chiude il rettore – e a breve presenteremo un progetto per la telemedicina legata ai medici di base. Sui progetti, tengo a dire che andiamo in Regione a chiedere cofinanziamenti, non semplici fondi. Abbiamo anche stabilizzato dei precari storici del personale tecnico-amministrativo e abbiamo in programma altre assunzioni per docenti e ricercatori. Stiamo comunque andando avanti, ma ora l’obiettivo è ripartire a pieno regime in presenza e ritrovare la “vera” Università di Sassari».

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