La Nuova Sardegna

Sassari

Spazi pubblici, mediazione saltata

di Giovanni Bua
Spazi pubblici, mediazione saltata

La maggioranza tira dritta sul regolamento, opposizioni e associazioni attaccano: «È da riscrivere»

07 giugno 2021
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SASSARI. Ultimo giro di valzer per il regolamento per l’occupazione del suolo pubblico con l’aria che inizia a diventare calda. Nonostante il lungo elenco di criticità messe in fila nelle audizioni di ordini professionali, associazioni di categoria e Camera di commercio, la direttiva arrivata dal sindaco Campus sembra essere quella di tirare dritto e di approvare il testo della bozza così come era stato licenziato dalla giunta. Lo scontro, dopo le ultime audizioni della Saba Italia e della Soprintendenza, attese per la prossima settimana, si sposterà dunque presto in aula. E le opposizioni già affilano le armi. «Dagli esiti delle audizioni appena terminate – attacca il centrosinistra in una nota congiunta firmata da Pd, Futuro in Comune e Italia in Comune – appare chiaro che il testo del regolamento dovrà essere modificato e integrato ulteriormente se lo si vorrà effettivamente considerare licenziato con un sostanziale favore della componente produttiva della città. Con il consiglio comunale, unico soggetto istituzionale che avrà la responsabilità di approvare questo attesissimo regolamento, che ha avuto modo di prendere piena coscienza delle esigenze, aspettative e speranze degli operatori economici e dei loro consulenti tecnici». «Tutti gli intervenuti – continua la nota – hanno chiesto a gran voce all’amministrazione comunale un regolamento moderno, innovativo e che tenesse soprattutto conto delle esigenze delle categorie produttive. Una classe dirigente e imprenditoriale che per concretezza, competenza e compattezza fa ben sperare per il futuro. Per questo pensiamo occorra che sia affiancata da un’amministrazione all’altezza».

Varie le criticità rilevate, su cui l’amministrazione non sembra però intenzionata a fare passi indietro.

La prima è la cancellazione dell’articolo 12 che introduce l’acquisizione del parere della Giunta per giungere al rilascio della concessione. «Inutilmente l’assessore Lucchi ha argomentato che tale parere verrebbe richiesto solo dopo la conclusione dell’istruttoria tecnica degli uffici – attacca il centrosinistra –. Precisazione che poco o nulla ha rassicurato quanti avvertono il rischio dell’ingerenza politica che si potrebbe manifestare». Poi la richiesta di aprire un confronto con Saba per i 40 stalli (attualmente 21) che sono stati stimati come potenzialmente interessati da istanze di occupazione. All’amministrazione si chiede di trovare soluzioni di compensazione o almeno un’intesa (da allegare al regolamento) che non abbandoni i singoli esercenti a una negoziazione con il concessionario. E ancora la richiesta, arrivata dagli ordini professionali, di sottoscrivere con la Soprintendenza un allegato al regolamento che possa contenere schemi tecnici ed abachi con tipologie, architettura, dimensioni e posizionamento delle strutture per le quali oggi è richiesto nulla osta separato.

C’è poi la richiesta di istituire subito, con ordinanza sindacale o dirigenziale, le cosiddette aree V30 nella rete delle vie del centro città, che consentirebbero di ridurre, se non eliminare, le limitazioni dovute al rispetto del codice della strada. Infine le proposte di modifica che hanno riguardato almeno 7 articoli della bozza, che contengono prescrizioni tecniche per distanze, dimensioni, geometrie e durata delle concessioni, depositate in commissione dalle associazioni di categoria. «Un regolamento da riscrivere – chiude la nota – e in buona parte da ridisegnare in termini di visione generale. Una bozza che non ci aveva convinto fin dal primo momento e che ci convince ancora meno oggi dopo aver sentito chi da quel regolamento dovrà trovare elementi di certezza e chiarezza».

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