La Nuova Sardegna

Sassari

«Ora serve attenzione al commercio»

«Ora serve attenzione al commercio»

Confesercenti interviene sulla riforma degli enti locali impugnata dal Governo

13 giugno 2021
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SASSARI. «La Città metropolitana di Sassari? Sarebbe stata una grande opportunità per il territorio se le risorse messe a disposizione fossero state concentrate, a favore di cittadini e imprese, per colmare i gap di servizio esistenti con le altre realtà omologhe europee». La Confesercenti Nord Sardegna, per bocca del suo presidente Giuseppe Boccia, interviene a proposito della riforma degli enti locali voluta dalla giunta Solinas, ma impugnata nei giorni scorsi dal governo nazionale. «Il presidente della Regione si occupi meno di aumentare le Province e si preoccupi di più del commercio – dice Boccia –. Siamo davanti all’ennesima legge approvata dall’amministrazione regionale che viene impugnata da Roma e questa volta con la motivazione che è “costosa, inutile e complicata”. Cosa che la dice lunga sulla reale situazione della politica isolana. Ci pare alquanto evidente – continua il presidente di Confesercenti Nord Sardegna – che la decisione di aumentare il numero delle province in questo periodo in cui tutti auspichiamo di poter riprendere a vivere senza l’incubo della pandemia e di tutti i suoi divieti, sia inadeguata e le motivazioni orientate “all’efficienza ed efficacia a funzioni sovracomunali”, così come dichiarato dal presidente Solinas, siano quantomeno fuori luogo. Perché se di efficienza e di efficacia si dovesse discutere – aggiunge Boccia – ci piacerebbe capire che fine hanno fatto i ristori alle imprese che attendono ancora finanziamenti come “Lunga estate 2019” o “Destinazione Sardegna 2020” o le ultime domande della misura (R)esisto».

E ancora: «Se di efficienza e di efficacia si volesse discutere – insiste Boccia – ci piacerebbe confrontarci sugli annosi problemi del comparto commercio, che risulta agevolare sempre di più la grande distribuzione a discapito del commercio di vicinato e dei centri storici. Mentre la politica utilizza mesi per discutere di leggi per incrementare luoghi di potere, con aumento di province e staff inopportuni, il tema del commercio, evidentemente di meno importanza, viene affrontato marginalmente e con superficialità e nel frattempo assistiamo attoniti alla chiusura di tante serrande, soprattutto nei centri storici che si ritrovano con sempre meno servizi e con una sovrabbondanza di bar e ristoranti, con il rischio concreto, come da rapporto della Dia di alcuni giorni fa, che malavita e mafie si impadroniscano di quegli spazi chiusi per attività poco lecite destabilizzanti per gli equilibri del mercato già di per sé compromesso». (an.m.)

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