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Sassari

Porto Torres, «Le nostre notti da incubo tra schiamazzi e karaoke»

Gavino Masia
Porto Torres, «Le nostre notti da incubo tra schiamazzi e karaoke»

L’ex assessore Porcu presenta denuncia per disturbo della quiete pubblica. L’accusa a due locali di Corso Vittorio Emanuele: «Vanno avanti fino all’alba»

19 giugno 2021
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PORTO TORRES. Una denuncia per disturbo alla quiete pubblica nel centro abitato di Porto Torres – relativa alle emissioni sonore della musica e del karaoke – è da giovedì sulle scrivanie del Procuratore della Repubblica di Sassari e del comandante della compagnia carabinieri di via Antonelli.

A presentarla denuncia l’ex assessore Francesco Porcu, imprenditore del settore arredamento, che vive con famiglia e suocera in una abitazione di corso Vittorio Emanuele. «Ci sono due locali che organizzano delle serate con musica ad altissimo volume – lamenta Porcu - posizionando le strumentazioni sui rispettivi marciapiedi: nonostante le ripetute segnalazioni e richieste di moderazione, inoltre, i due bar continuano imperterriti ad emettere altissime emissioni sonore che trasformano gli interni degli appartamenti dove viviamo in inaccettabili discoteche. Mia suocera, convivente col sottoscritto, soffre di gravi patologie polmonari, è disabile ed è sottoposta a terapia di ventilazione con ossigeno. Naturalmente è persona che più di tutti non può essere sottoposta a simili emissioni sonore».

Il denunciante ha allegato anche l’ultima prescrizione medica del presidio di Pneumologia sullo stato di salute della signora anziana, che fa tanta fatica a riposare quando le emissioni sonore arrivano anche dentro la propria abitazione. Anche gli altri componenti del nucleo familiare, secondo Porcu, non dovrebbero essere ostaggio di questi comportamenti, considerando che sia la norma sia le ordinanze sindacali non permettono tali emissioni. «Tralasciamo di segnalare il problema del distanziamento per le norme che l’attuale pandemia prevede, assolutamente non rispettate visto che i distanziamenti e gli altri dispositivi prescritti sono, in tali locali, un eufemismo. Sui marciapiedi del centro cittadino – prosegue -, successivamente a tali emissioni, nelle ore in cui i gestori sono costretti a smettere finalmente con la musica insorgono poi altri generi di disturbi con assembramenti e voci altissime, schiamazzi e simili per altre ore degli avventori che amano trattenersi sotto le finestre dei cittadini. Il mattino successivo siamo soliti raccogliere le bottiglie di birra vuote o semivuote lasciate sui marciapiedi dagli avventori meno lucidi».

Chi denuncia lamenta soprattutto il fatto che oramai c’è l’abitudine a operare con strumenti che emettono decibel superiori sia alle ordinanze sia alla norma. E che ci sia una mancanza di controllo, che impedisce la possibilità delle misurazioni fonometriche. Eppure nei giorni scorsi il sindaco Massimo Mulas ha emanato un’ordinanza, valida per tutto il periodo estivo, riservata alle attività economiche e pubblici esercizi di somministrazione, compresi quelli balneari, e di intrattenimento. E’ stato fissato il limite orario dell'una di notte e la soglia di immissione del rumore di massimo 70 decibel. Un provvedimento che dovrebbe rispondere alla necessità di sviluppare politiche turistiche e di accoglienza improntate ai principi della qualità e della sostenibilità.

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