Tra bookcrossing e birra artigianale
Lo spazio di “scambio” di BirrAjo in piazza Santa Caterina è in continua crescita
20 giugno 2021
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SASSARI. Bookcrossing e birra artigianale, una ricetta originale e vincente, che sta conquistando il cuore del centro storico cittadino: piazza Santa Caterina. A metterla in pratica il vulcanico proprietario di BirrAjo, Leonardo Carriero, 39 anni, originario della Maddalena, una laurea in storia medievale conseguita a Pisa, prima delle esperienze in giro per l’Europa, che a gennaio aveva destinato uno spazio vicino al suo locale al “bookcrossing”, lo scambio di libri, in poco tempo diventato un inaspettato punto di riferimento per il quartiere. E che, dopo il lockdown e la ripresa delle attività, ha ripreso esattamente da dove aveva lasciato.
«Abbiamo svariate centinaia di titoli – racconta – anche grazie a tante donazioni. E lo spazio inizia a non bastare più. La cosa bella e il magmatico e irresistibile disordine in cui le persone pescano, classico di un bookcrossing dove si prende e si lascia».
Un sistema che non sempre funziona, ma che in Santa Caterina ha attecchito secondo le migliori pratiche: «Ci sono persone che prendono un libro e ne lasciano 5, c’è chi si scambia consigli, chi poi si ferma a bersi una birra ma anche chi viene di mattina, quando siamo ancora chiusi, mi porta i suoi libri e si ferma a scegliere con calma, con piacere. Ci sono ragazzi dai 18 ai 28 anni, il target classico del nostro birrificio, ma anche sempre più persone anziane. Sono sorpreso e compiaciuto».
Un arricchimento del locale che ormai vive di vita propria. «E che mi fa pensare che ci sia spazio per questo genere di arricchimenti, contatti. Che ci sia voglia di fisicità. Servirebbero spazi più grandi. E fare rete. Ci siamo noi, la Biblioteca Popolare dello Sport che per noi è un punto di riferimento, spero che altri si contagino, e che i libri diano una mano a far brillare questo meraviglioso centro storico, dove io vivo, spendo, lavoro. E che merita tanto». (g.bua)
«Abbiamo svariate centinaia di titoli – racconta – anche grazie a tante donazioni. E lo spazio inizia a non bastare più. La cosa bella e il magmatico e irresistibile disordine in cui le persone pescano, classico di un bookcrossing dove si prende e si lascia».
Un sistema che non sempre funziona, ma che in Santa Caterina ha attecchito secondo le migliori pratiche: «Ci sono persone che prendono un libro e ne lasciano 5, c’è chi si scambia consigli, chi poi si ferma a bersi una birra ma anche chi viene di mattina, quando siamo ancora chiusi, mi porta i suoi libri e si ferma a scegliere con calma, con piacere. Ci sono ragazzi dai 18 ai 28 anni, il target classico del nostro birrificio, ma anche sempre più persone anziane. Sono sorpreso e compiaciuto».
Un arricchimento del locale che ormai vive di vita propria. «E che mi fa pensare che ci sia spazio per questo genere di arricchimenti, contatti. Che ci sia voglia di fisicità. Servirebbero spazi più grandi. E fare rete. Ci siamo noi, la Biblioteca Popolare dello Sport che per noi è un punto di riferimento, spero che altri si contagino, e che i libri diano una mano a far brillare questo meraviglioso centro storico, dove io vivo, spendo, lavoro. E che merita tanto». (g.bua)
