La Nuova Sardegna

Sassari

Proteste contro i fracassoni della notte

di Paoletta Farina
Proteste contro i fracassoni della notte

In via Roma e via Deffenu movida sempre più rumorosa: esposti in arrivo contro la musica a palla e gli schiamazzi

24 giugno 2021
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SASSARI. Con le discoteche chiuse, musica e divertimento notturno si sono trasferite all’aria aperta. Scatenando le proteste dei residenti nelle zone della movida sassarese che chiedono un intervento deciso del Comune e delle forze dell’ordine contro i trasgressori, con controlli sul rispetto dell’orario di mezzanotte, quando la musica deve cessare, e sanzioni. È già accaduto al centro storico che gli abitanti siano in lotta con i fracassoni della notte, e altrettanto sta avvenendo in via Roma, via Giorgio Asproni e via Attilio Deffenu. E ovunque le note assordanti, il chiasso degli avventori, quando non sono veri schiamazzi, deflagrano nelle abitazioni, turbando il sonno e tenendo sempre sull’orlo di una crisi di nervi il più numeroso popolo che alle serate in strada preferisce il divano e il materasso, anche perché magari la mattina si deve alzare alle 6 per andare al lavoro. E che vorrebbe riuscire a seguire un film o una trasmissione alla tv, piacere impedito dalla musica a palla diffusa dagli altoparlanti di bar e ristoranti, tanto da far tremare i vetri delle finestre, e dalle grida dei clienti che si attardano all’esterno quando i pubblici esercizi chiudono.

La tensione è alle stelle in via Roma e nelle vie adiacenti dove un gruppo di abitanti sta già preparando un esposto alla magistratura, stanco di una situazione che definiscono «non più sopportabile». E sono pronti a chiedere l’intervento della Procura anche in altri quartieri. Raccontano tutti che qualcuno di loro è già andato a vivere in zone più tranquille. E quanti hanno la fortuna di avere una seconda casa vi si trasferiscono nel fine settimana, quando la movida cittadina mette il turbo.

Una situazione non nuova, tengono a rimarcare. Il coprifuoco dettato dalla pandemia l’aveva solo interrotta, facendo tirare un sospiro di sollievo agli inquilini provati da ogni genere di suoni fastidiosi, ma adesso che si è ritornati a vivere anche durante la notte, i problemi si sono riproposti esattamente uguali. Tanto che quel silenzio irreale che ha regnato nelle notti per è un ricordo che quasi si rimpiange.

«Nessuno vuole impedire agli esercenti di lavorare, ci mancherebbe altro dopo quello che hanno patito. Né tanto meno alla gente di trascorrere una serata al fresco in questo anticipo di temperature torride – dicono gli abitanti –. Quello che vogliamo è che vengano rispettate le regole, prima di tutto di buona educazione perché si deve avere il rispetto di chi ha bisogno di quiete e di riposo. Pensiamo che ci sia il modo di accontentare tutti, prima di tutto abbassando il volume delle musica, che non sta scritto da nessuna parte debba essere a mille. E poi evitando di creare rumori fastidiosi fino alle prime ore del mattino: siamo d’estate e si tengono le finestre aperte per avere un po’ di fresco, non possiamo vivere barricati per evitarli».



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