La Nuova Sardegna

Sassari

Un morso al panino che sa di normalità

di Luigi Soriga
Un morso al panino che sa di normalità

Grande successo per il primo giorno di streetfood all’Ippodromo tra graticole di asado, picanha, porcetto e birre artigianali

26 giugno 2021
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SASSARI. C’è tanta voglia di assaggiare un po’ di normalità, di addentare un panino all’aria aperta e di bere una birra e quella vita di strada che quasi ci si era dimenticati.

Per questo la festa del gusto all’ippodromo non è stata una scorpacciata qualunque: è stata anche una prima abbuffata di libertà, un togliere per qualche ora il limitatore ai piaceri della vita. Che possono essere anche viaggiare col palato tra latitudini distanti, tra la carne argentina fumante sulla griglia, i paninozzi americani grondanti di condimenti, la Picanha brasilera e poi i sapori della cucina italiana, tra la Sicilia, la Liguria, l’Emilia, la Puglia, l'Abruzzo o la Sardegna.

Giovedì era, alle 21, lo spiazzo dell’Ippodromo è il paradiso dei trigliceridi e del colesterolo. All’ingresso c’è lo staff che misura la temperatura, e se avesse anche un termometro per rilevare la salivazione e l’appetito, i livelli sarebbero a dieci tacche. Il profumo inconfondibile dell’arrosto si spande generoso sino a Predda Niedda. Le auto sono parcheggiate anche a mezzo chilometro di distanza, ma basta seguire il naso per arrivare a destinazione.

Centinaia di persone in fila davanti agli stand, o seduti nei tavolini, si godono così la tappa sassarese dello street food. Si sa, la graticola, lo sfrigolio della brace e dell’olio fritto, renderebbero gustosi anche le bistecche di soia o i surimi. Figurarsi l’effetto sui tagli di angus, picanha, o sul porcetto nostrano. Dovrebbe essere cibo svelto, mordi e fuggi, di strada, quindi anche economico, ma invece dopo un’ora di assaggi qua e là ti accorgi che lo scontrino assomiglia a quello di un ristorante gourmet. Insomma, tra panino da 10 o 15 euro, tra piatti composti da 20, degustazioni di birra artigianale da 5 euro, uno gnocco fritto, una paranza, un cannolo siciliano, è facile spendere 30 euro a testa. Ma soddisfatti e con la pancia piena.

Giovedì alle 18 l’evento ha aperto i battenti, e ieri sera è stata la seconda giornata. Oggi e domani saranno i tour de force del gusto, con apertura alle 10 del mattino e non stop sino a mezzanotte.

Le bancarelle allestite sono davvero tante e non è facile scegliere. In genere, chi entra nel piazzale, fa due giri completi, con studio e poi ripasso di tutti gli stand, prima di decidere il proprio menù. La scelta è vasta: si va dalle pietanze sarde, con l’immancabile maialetto, ma la concorrenza dei serial griller americani è spietata. Infatti davanti ai maxi burger da 259 gr cotti a bassa temperatura dell’hamburgeria Usa, la fila è sempre di una ventina di persone. Ci vorrebbe il taglia code anche per la postazione argentina, con i suoi 26 metri quadrati di graticole dove cuociono lentamente l’asado e l’angus. Gettonata anche la postazione brasiliana, con tagli di picanha e altre pietanze sudamericane.

Poi ci sono i sapori più familiari, come i primi piatti e la focacceria della tradizione ligure, la piadineria romagnola, le pizze napoletane tradizionali, gli arancini e i cannoli tipici siciliani, la panzerotteria pugliese, gli arrosticini abruzzesi. E birre artigianali di qualunque varietà, con aromi molto particolari.

Tra i sassaresi e le graticole in genere c’è un’attrazione fatale, basta vedere quello che accade in occasione dei Candelieri o della Cavalcata. Figurarsi in un periodo di astinenza forzata, con il covid che ha imposto il distanziamento anche dai barbecue. Per centinaia di persone lo street food è stata proprio l’occasione per spruzzare salsa alla quotidianità, ridandole quel sapore per un po’ dimenticato.

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