La Nuova Sardegna

Sassari

Farmaci scaduti, assolti due medici

di Luca Fiori
Farmaci scaduti, assolti due medici

Ploaghe, i medicinali furono trovati dai Nas in ambulatorio I periti della difesa hanno dimostrato che non erano dannosi

01 luglio 2021
2 MINUTI DI LETTURA





PLOAGHE. Erano finiti a processo con l’accusa di aver conservato nell’ambulatorio della guardia medica di Ploaghe numerosi farmaci e dispositivi medici scaduti accanto ad altri medicinali e dispositivi in corso di validità.

Dopo il blitz dei carabinieri del Nas tre anni fa nei guai erano finiti G.C., 63 anni e B.G.N., 58 anni, il primo coordinatore dell’ambulatorio di continuità assistenziale (ex guardia medica) e l’altra medico di guardia all’atto del controllo. Ieri mattina il giudice Anna Pintore del tribunale di Sassari li ha assolti entrambi da tutte le accuse perché il fatto non sussiste.

Durante il processo a far crollare il castello accusatorio sono stati due consulenti della difesa. Michele Palomba, docente del dipartimento di Chimica e Farmacia, e Torquato Frulio, docente di diabetologia, hanno spiegato in aula che i farmaci scaduti non fanno male, tuttalpiù non danno alcun effetto e che la presenza di quei farmaci negli scaffali dell’ambulatorio non implicava il fatto che i due medici li avrebbero somministrati ai pazienti.

Per i due professionisti, difesi dagli avvocati Sebastiano Ventura ed Edoardo Morette, il pubblico ministero Antonio Pala aveva sollecitato la condanna a quattro mesi di reclusione.

L’inchiesta della Procura della Repubblica di Sassari era scattata tre anni fa, dopo un blitz a sorpresa nella sede del servizio di guardia medica di Ploaghe. Nell’ambulatorio pubblico erano stati trovati dai carabinieri del Nas numerosi farmaci e dispositivi medici scaduti. Per due medici di guardia dopo la relazione dei militari del nucleo anti sofisticazioni dell’Arma di Sassari era scattata la denuncia e l’iscrizione nel registro degli indagati. Fra i medicinali non più utilizzabili, in particolare, i militari del Nas avevano rilevato la presenza di flaconcini di “insulina lispro” e “glucosio B. baun 33 percento” che - a differenza di altri - risultavano presenti nell’ambulatorio di Ploaghe esclusivamente in confezioni e lotti scaduti già da tempo. Le indagini sull’accaduto, sviluppate subito dopo la scoperta dei farmaci scaduti negli armadietti dell’ambulatorio di Ploaghe, avrebbero portato i carabinieri a ipotizzare la possibile responsabilità dei due sanitari. Durante il processo è emerso però che i medici non somministrarono i farmaci scaduti e ad ogni modo sarebbero stati utilizzabili - secondo uno studio illustrato dai periti in aula- fino a trentasei mesi dopo la scadenza.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative