La Nuova Sardegna

Sassari

Droga in carcere, plauso del Sappe alla polizia penitenziaria

Droga in carcere, plauso del Sappe alla polizia penitenziaria

SASSARI. Arriva da Donato Capece, segretario generale del Sappe (sindacato autonomo polizia penitenziaria) e dal delegato nazionale per la Sardegna Antonio Cannas «l’ apprezzamento per la...

08 luglio 2021
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Arriva da Donato Capece, segretario generale del Sappe (sindacato autonomo polizia penitenziaria) e dal delegato nazionale per la Sardegna Antonio Cannas «l’ apprezzamento per la professionalità dimostrata dai poliziotti penitenziari del carcere di Bancali che alcuni giorni fa, dopo il rinvenimento di un telefono cellulare e di droga, hanno arrestato un detenuto che rientrava da un permesso premio».

L’operazione della polizia penitenziaria di Bancali è stata definita “brillante”: «Ancora una volta dimostra di essere garante della legalità all’interno dell’istituto di pena sassarese, nonostante le precarie e critiche condizioni operative, prima tra tutte la carenza, ormai non più sostenibile, dell’organico del reparto della polizia penitenziaria, nei diversi ruoli». Per il Sappe «servono deterrenti efficaci per stroncare il traffico illecito e inibire l’uso di telefoni cellulari in carcere. La schermatura di tutte le sezioni detentive e di tutte le altre aree che in un carcere vedono la presenza di detenuti è imprescindibile, come anche potenziare gli organici della polizia penitenziaria. Fino a poco tempo fa detenere e quindi usare illecitamente un telefono cellulare in carcere non aveva nessuna conseguenza per i trasgressori: e questo non è accettabile». Da qui la richiesta, da parte del sindacato, di «provvedimenti legislativi e aggravanti disciplinari che inaspriscano le pene per chi tenta di introdurre telefonini in carcere e per chi li detiene irregolarmente».

Capece in particolare ha ricordato anche che nella relazione annuale 2020 della Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa), che traccia l’andamento del narcotraffico in Italia, è emerso che «continua, per il terzo anno consecutivo, il trend crescente delle morti per overdose che raggiunge quota 373, con un aumento dell’11,01% rispetto al 2018. Nella metà dei casi la causa del decesso è dovuta al consumo di oppiacei (169 casi all’eroina, 16 al metadone, 1 al fentanil, e 1 alla morfina).

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative