Sassari, orecchio bionico in un bambino di 7 anni non udente
L'èquipe di Otorinolaringoiatria dell'Aou guidata da Francesco Bussu ha eseguito per la prima volta l'impianto dell'organo artificiale che consente a chi è affetto da sordità profonda di udire suoni e parole
SASSARI. Impiantato a Sassari per la prima volta un orecchio bionico su un bambino di 7 anni, non udente. L'intervento è stato fatto dall'équipe di Otorinolaringoiatria dell'Aou di Sassari, guidata dal professor Francesco Bussu, che ha installato sul bimbo un impianto cocleare, ossia un organo artificiale che consente a persone non udenti di percepire i suoni e le parole. Il piccolo paziente sta bene ed è stato dimesso dal reparto per tornare alla sua vita, questa volta arricchita dai suoni.
L'impianto cocleare è un orecchio artificiale elettronico che può ripristinare la percezione uditiva nelle persone che sono affette da una sordità profonda. È definito anche «orecchio bionico» e sostituisce la coclea patologica spedendo al nervo acustico rumori, suoni e voci. È considerata anche una neuroprotesi, perché si sostituisce alla trasmissione dell'informazione sensoriale al sistema nervoso.
«La sordità, soprattutto nei bambini, è un problema per il quale la nostra sanità deve garantire le cure direttamente in Sardegna. La chiave è la gestione della complessità di questi bambini, dalla diagnosi alla chirurgia, alla riabilitazione completa - afferma il direttore del reparto, Francesco Bussu - Oggi noi abbiamo finalmente una struttura che ci consente di garantire tutti questi aspetti con tutte le figure professionali necessarie, incluse tecniche audiometriste e logopediste».
All'intervento realizzato a Sassari hanno partecipato il professor Gaetano Paludetti, luminare e direttore dell'Otorinolaringoiatria del Gemelli di Roma, e la sua collaboratrice la dottoressa Anna Rita Fetoni. (Ansa).