La Nuova Sardegna

Sassari

«Anche il cielo stellato è una risorsa turistica»

di Mario Bonu
«Anche il cielo stellato è una risorsa turistica»

Banari, i consigli di Gavino Maresu alla giornata di studio promossa dalla Pro loco L’esperto di marketing: «I Comuni devono offrire esperienze mettendole in rete»

19 luglio 2021
3 MINUTI DI LETTURA





BANARI. «Anche il cielo stellato è una risorsa». Lo ha detto in apertura della giornata di studi su “Cultura e saperi locali per nuove esperienze turistiche in Sardegna: Il ruolo delle Pro Loco”, promossa e organizzata dalla Pro loco di Banari, Gavino Maresu, già docente di Gestione delle imprese e degli eventi turistici all’Università di Genova, e autore di numerose pubblicazioni scientifiche sul management e il marketing del turismo.

A sostenere che ormai il turista non cerca più solo un hotel o un posto per dormire, ma ambisce al “sogno”, all’esperienza unica. Da cui, l’importanza del “turismo esperienziale”, dove il cielo stellato, ma anche i paesaggi e agli ambienti umani, la lingua, i dialetti, i personaggi dei borghi, le sagre, le feste, le storie e le tradizioni, insieme a tutte le espressioni della cultura immateriale, possono diventare il vero attrattore turistico. Con le emergenze archeologiche e architettoniche, certo, ma anche i beni ambientali, la tosatura, la vendemmia, la molitura.

Da “mettere in rete”, però, perché al turista va offerto un “pacchetto” che gli consenta di fare un pranzo con la cipolla dorata di Banari, per poi assistere ad un ballo sardo a Siligo, visitare il monastero di San Pietro di Sorres, farsi rapire dai misteri della reggia nuragica di Santu Antine a Torralba, e concludere il tour con una cena coi pastori a Cossoine.

Ha offerto una infinità di suggestioni, la giornata di studi promossa dalla Pro loco di Banari, con il “poliedro turismo” – sempre definizione di Muresu – affrontato nelle sue mille sfaccettature, a ricavarne indicazioni per far sì che le piccole realtà dell’interno trovino in esso occasioni e opportunità per rilanciare le proprie economie, arginare lo spopolamento, offrire opportunità di occupazione.

Ne hanno parlato, dopo i saluti del sindaco di Banari Antonio Carboni e della presidente della Pro loco Luciana Sassu, oltre a Gavino Muresu, Giancarlo Zichi, dell’Arcidiocesi di Sassari e Gianfranco Pala, della Diocesi di Ozieri. Poi Renato Serra della Direzione generale dei Beni culturali, e Maria Giuseppina Cireddu della Direzione generale dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale, entrambi della Regione Sardegna. E ancora Sandro Marchi, sindaco di Villa Verde e coordinatore per la Sardegna dell’associazione dei “Comuni Virtuosi”, Enrico Bachisio Daga, membro del Comitato di presidenza Confersercenti Nord Sardegna con delega alla programmazione e sviluppo locale, Gian Battista Ledda, sindaco di Sennariolo e rappresentante dell’associazione dei Borghi Autentici d’Italia, Pasquale Porcu, giornalista enogastronomo. Con una sorta di vera e propria sintesi della mattinata, nel progetto SardiniaSpopTourism, presentato da Clelia Porcheddu di Banari, insieme alle colleghe Tomasi, Puligheddu e Licheri, che tutti quegli indirizzi contiene e promuove.

Nel pomeriggio, il talk show coordinato da Gavino Maresu e Tonino Oppes, con rappresentanti dell’Unpli e di diverse realtà del Meilogu, e chiusura con Silvano Arru, Antonio Carboni, M. Mura, Antonino La Spina, presidente Unpli nazionale e Luciana Sassu. Al termine, concerto de “Su Cuncordu Banaresu.

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative