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Sassari

Sassari, pronto soccorso in affanno: mancano le guardie turistiche

di Luigi Soriga
Sassari, pronto soccorso in affanno: mancano le guardie turistiche

Moltissimi accessi, pazienti covid e attese di troppe ore. Il supporto dei presidi territoriali alleggeriva l’ospedale

01 agosto 2021
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SASSARI. Iniziano i mesi più caldi anche per il pronto soccorso di Sassari. Al mix di fattori che in genere ingolfano la porta d’accesso della sanità, cioè la popolazione estiva triplicata, la gente in vacanza che si muove di più e ha molte più occasioni per farsi male, la cronica mancanza di personale medico e infermieristico rispetto alla domanda, i casi di Covid che complicano e rallentano parecchio le procedure, ecco che a questi elementi se n’è aggiunto un altro, che sta incidendo in maniera pesante: la mancata attivazione delle guardie mediche turistiche in molte località costiere sta dirottando sul Santissima Annunziata molti casi gestibili sul territorio. Una scelta al risparmio da parte della Regione, che sta iniziando a ripercuotersi in maniera negativa sulla qualità e sulla tempistica dell’assistenza.

Infatti succede che il turista o chi ha una casa in un posto di mare provi a cercare una soluzione in loco, o con la farmacia o con il medico di base, ma poi si vede costretto a ripiegare verso il pronto soccorso, che di tutto avrebbe bisogno, tranne di codici bianchi o verdi ad allungare ulteriormente i tempi di attesa.

Così già da una settimana il pronto soccorso è sotto pressione, con il personale costretto al tour de force, e i pazienti rassegnati ad attese interminabili buttati sul marciapiede di viale Italia. Anche questa sala d’attesa outdoor, senza alcun comfort se non l’ombra dei grandi alberi, nemmeno un bicchiere d’acqua, crea una situazione di disagio insostenibile, soprattutto in giornate come queste dove la temperatura sfiora i 40 gradi.

Vedere persone boccheggianti, sedute sui gradini o appollaiati sulla ringhiera per ore, aspettando che qualche medico o infermiere impietosito si avvicini per avere qualche notizia sui propri cari malati, fa davvero tristezza. La sala d’attesa indoor purtroppo è inutilizzabile sin dalla prima fase della pandemia per le norme di sicurezza del covid. Ma l’azienda, nel frattempo, non è stata in grado di mettere in campo una soluzione alternativa per venire incontro alle esigenze degli utenti.

Ieri sera, alle 18,30 il monitor del Pronto Soccorso restituisce una quadro di notevole pressione sull’equipe medica: ci sono due codici rossi da gestire con assoluta urgenza, e poi altri 10 casi gialli. A questi si aggiungono i codici verdi, dei quali 8 già in visita e 9 ancora in attesa di essere presi in carico. Ci sono pazienti che dal momento in cui arrivano al Santissima Annunziata, al momento in cui vengono visitati, devono aspettare più di sette ore.

Naturalmente l’arrivo di ulteriori feriti gravi, o anche di pazienti con sospetto covid, o che alla prova del tampone si rivelano positivi, rallentano tutta la macchina organizzativa del pronto soccorso. E infatti, come da copione, già alle 20 i tempi di attesa per i codici verdi si sono dilatati notevolmente, andando a superare le 8 ore previste.



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