La Nuova Sardegna

Sassari

Scala Erre, tutto esaurito servono soluzioni rapide

di Gianni Bazzoni
Scala Erre, tutto esaurito servono soluzioni rapide

Appello del sindaco di Porto Torres Massimo Mulas: «Apriamo il confronto» Il problema riguarda tutto il Nord Sardegna, costretti a inseguire l’emergenza

02 agosto 2021
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SASSARI. La discarica di Scala Erre è ormai vicina al punto di saturazione, perchè come tutti i “buchi” da riempire ha raggiunto un livello tale che non sono più consentite divagazioni. E si tratta di un problema serio per tutto il territorio che rischia di vedere vanificati i grandi sforzi fatti nel corso degli anni per sviluppare al meglio la eaccolta differenziata dei rifiuti.

A sollevare il problema ieri è stato il sindaco di Porto Torres Massimo Mulas. «La sacrosanta riflessione sulle strategie ambientali ed energetiche a lungo termine non diventi l'occasione per nascondere sotto il tappeto alcune emergenze concrete che il nostro territorio dovrà affrontare domani. Mi riferisco all'imminente esaurimento della discarica di Scala Erre, un impianto che garantirà spazio per i nostri rifiuti ancora per pochissimo tempo. Questo è un argomento su cui vanno prese decisioni rapide e consapevoli. Non c'è molto spazio per le elucubrazioni filosofiche: è possibile solo soppesare le soluzioni concrete e possibili, valutando senza pregiudizi impatti, costi e benefici di ogni alternativa».

Mulas solleva una serie di interrogativi e chiede una partecipazione attenta alla discussione, perchè il tempo a disposizione è davvero poco. «Stiamo pensando a quando la discarica avrà esaurito il suo compito? È davvero possibile – sottolinea il sindaco di Porto Torrs – portare la differenziata al cento per cento? Esiste una soluzione che non abbia un costo ambientale? La cittadinanza come può diventare protagonista di questo processo? Sono alcune delle domande che dobbiamo porci subito, nella consapevolezza che si tratta di un tema spinoso che non si risolve col pensiero magico: a problemi complessi non corrispondono mai soluzioni semplici. Ad esempio: il piano regionale dei rifiuti prevede il ricorso ai termovalorizzatori in alcune aree dell'isola. Una soluzione che ha dei benefici ma anche degli impatti: immaginate, ad esempio, centinaia di camion che quotidianamente portano rifiuti su e giù per la Carlo Felice, con un pesante aumento del traffico su una strada già disastrata. Per non parlare dei costi ambientali di questi trasferimenti in termini di immissioni di CO2, che avvengano su gomma o via mare».

Sulla partita dei rifiuti che - come è risaputo - richiama grandi interessi, e non sempre limpidi, finora sembra essere mancato un confronto serio e con l’evidenza dei problemi, che non sono pochi. «Tra i tavoli che si stanno attivando in questa fase, quello sulla gestione dei rifiuti è uno dei più importanti da convocare subito. Evitiamo – dice Massimo Mulas – che su un tema del genere si debba intervenire quando è troppo tardi e le scelte sono condizionate dall'emergenza o da interessi spiccioli. Coinvolgiamo enti locali, esperti, aziende e portatori di interesse. Studiamo le forme affinché tutta la comunità sia partecipe e attiva. Valutiamo le soluzioni innovative, ma facciamolo subito, ragionando in modo integrato con gli altri temi che riguardano la transizione energetica e la salvaguardia del pianeta. Se “domani” una mattina ci sveglieremo improvvisamente ricoperti da rifiuti che non sappiamo come smaltire, non potremo dire “e ora cosa facciamo”? E soprattutto fare finta di averlo scoperto in quel momento».

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