La Nuova Sardegna

Sassari

«Liberate la Funtanedda dalle barche»

di Gavino Masia
«Liberate la Funtanedda dalle barche»

Ultimatum dell’autorità portuale per gli abusivi che occupano i posti nella darsena riservati ai pescatori turritani

08 agosto 2021
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PORTO TORRES. Un mese fa l’Autorità di sistema portuale aveva pubblicato un avviso di sgombero per le oltre venti unità che, senza titolo, occupano da anni il posto barca riservato ai pescatori turritani nella darsena della “Funtanedda”. Un appello bonario che non ha però prodotto gli effetti sperati da parte dell’Autorità portuale, che ha allora emanato un altro provvedimento dove si chiede ai possessori delle unità da diporto di «rimuovere senza indugio le loro barche entro 20 giorni dalla pubblicazione della notifica».

La richiesta è rivolta sempre ai possessori delle unità da diporto ormeggiate presso la darsena, compreso lo scalo di alaggio e parte della banchina degli Alti Fondali nel porto commerciale. L’Adsp avverte inoltre che - in caso si rifiuto dei proprietari alla rimozione delle loro barche - provvederà d’ufficio e a spese degli interessati, secondo le modalità prescritte dal Codice della navigazione e dal relativo regolamento per l’esecuzione. La prima ricognizione sugli ormeggi delle barche nella darsena era stata avviata dalla Capitaneria di porto, constatando la presenza di 24 unità da diporto senza titolo e non appartenenti alla marineria da pesca. Si trattava di barche abbandonate e prive di identificativi o elementi tali riconducibili a specifici soggetti.

L’Autorità di sistema portuale “Mar di Sardegna” ha quindi deciso di riportare ordine in questa parte della scalo commerciale, dove risultano ancora delle barche-relitti semi affondate o ancorate alla darsena e completamente abbandonati al loro destino. Per evitare anche problemi di carattere ambientale e di costi ulteriori a carico dell’Ente, ecco l’ingiunzione per mettere fine a una situazione che si trascinava oramai da diversi anni. Quella porzione di area portuale è completamente riservata alle barche delle piccola pesca, con gli operatori che vivono delle loro professione e mandano avanti numerose famiglie. Poco distante dalla darsena ci sono invece i pontili galleggianti privati e il molo turistico, quest’ultimo concesso in appalto alla Cormorano Marina, che cercano di allargare gli spazi acquei del porto alla ricerca di nuovi posti barca. Da anni gli operatori locali del diportismo nautico si battono per avere la giusta considerazione in ambito portuale.

«Il porto civico può divenire cardine del diportismo attraverso l’individuazione e lo sviluppo di nuove aree di alaggio per le grandi imbarcazioni da diporto – aveva detto il sindaco Massimo Mulas nel suo programma elettorale - e la presenza di servizi quali la riparazione, le manutenzioni, il rifornimento idrico ed elettrico, e lo sviluppo di nuove strutture ricettive e commerciali. Si può intercettare quel turismo nautico d'alto livello che attualmente passa in prossimità dell'isola dell'Asinara o verso le più importanti località turistiche del mediterraneo».

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