La Nuova Sardegna

Sassari

Palazzetto, il cantiere non riparte

di Giovanni Bua
Palazzetto, il cantiere non riparte

Lavori fermi da giugno, la ditta subentrata deve ancora consegnare il piano della sicurezza

12 agosto 2021
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SASSARI. Si sta rivelando molto più complesso del previsto il passaggio di consegne nel cantiere del Palaserradimigni che, a due mesi e mezzo dallo stop ai lavori di ampliamento, è ancora deserto. La ditta romana Kratos, proposta a fine giugno dal consorzio Stabile Integra per prendere il posto della Ser.Co.Ge, ditta esecutrice del maxi appalto da 10 milioni raggiunta da un’informativa di interdittiva antimafia emessa dal prefetto di Napoli che di fatto le ha imposto lo stop di ogni attività, non ha ancora preso possesso del cantiere.

Le verifiche di rito, tra cui quelle relative proprio alle certificazioni anti-mafia, sono completate e avrebbero tutte dato esito positivo, ma il problema è il Pos, il piano operativo della sicurezza che tutti i datori di lavoro in appalto o in subappalto devono redigere prima di aprire un cantiere e devono lasciare sempre a disposizione per eventuali consultazioni. Documento che chiaramente la Ser.Co.Ge aveva depositato ma che la Kratos ha dovuto fare ex novo. L’impresa non è da poco: il Pos, in sostanza, è la valutazione dei rischi delle singole lavorazioni di cantiere, allo scopo di gestirle in sicurezza, e deve essere redatto dalle singole imprese. Nell’elaborazione vanno quindi definite dettagliatamente tutte le informazioni relative all’organizzazione del cantiere, all’esecuzione dei lavori, alle macchine, alle attrezzature utilizzate, ai prodotti chimici e alle relative procedure operative che i lavoratori devono rispettare. Occorre inoltre valutare i rischi connessi al contesto lavorativo e integrare le procedure, rispettando le relative misure di sicurezza da applicare. A quanto è dato sapere la redazione del piano sarebbe conclusa e, forse già dopo ferragosto, i lavori potrebbero finalmente riprendere.

Il maxi ritardo accumulato non dovrebbe interferire con le attività della Dinamo, in palestra già da qualche giorno, e soprattutto con l’eventuale accesso al pubblico per il primo incontro in programma: la supercoppa con Cremona il 4 settembre. L’interno del Palazzo infatti sarà risparmiato in questa fase di lavorazioni, e gli accessi alle tribune sarebbero garantiti sia passando dal settore D che da una eventuale scala di accesso provvisoria che si può installare per arrivare alle tribune A e B. Quel che però è certo è che il cronoprogramma dell’ampliamento, arrivato circa al 35% di avanzamento, andrà comunque completamente riscritto, non solo per recuperare i due mesi di stop che inevitabilmente faranno slittare la data di consegna della prima tranche, prevista per novembre, ma anche perché andranno rinviate al’estate prossima tutte le lavorazioni che si prevedeva di fare nei mesi estivi, a impianto chiuso.

C’è da dire che la ripresa dei lavori sarà comunque una buona notizia, visto che l’appalto è stato sul punto di saltare. Ai primi di giungo la Ser.Co.Ge, una volta raggiunta dal provvedimento del prefetto di Napoli, ha fatto immediatamente ricorso al Tar e ha chiesto di aspettarne gli esiti, sicura di rientrare in white list.

Il Comune però ha risposto a muso duro al consorzio Integra, assegnatario dell’appalto, dandogli un termine ultimativo di 15 giorni per risolvere la situazione, pena la risoluzione (prevista dal codice anti-mafia) dell’appalto.

Soluzione che era appunto l’indicazione di un nuovo esecutore dei lavori da scegliere tra i consorziati. Indicazione che è arrivata a fine giugno, con il Comune che ha immediatamente iniziato le verifiche preliminari necessarie, prima di consegnare le chiavi del cantiere alla coop romana Kratos. Chiavi che finalmente dovrebbero arrivare a destinazione in questi giorni, sperando che il sogno ampliamento non si trasformi in un lungo incubo.

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