La Nuova Sardegna

Sassari

Vigili urbani in costume da bagno a caccia dei fumatori nelle spiagge sassaresi

di Nadia Cossu
Vigili urbani in costume da bagno a caccia dei fumatori nelle spiagge sassaresi

Agenti in servizio in borghese. Tra i sanzionati c’è chi si infuria e chi ringrazia: «Ho sbagliato, pagherò»

14 agosto 2021
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SASSARI. Infradito, shorts, canotta e costume da bagno. E ancora occhiali da sole – che un po’ servono a camuffare lo sguardo – e capienti borse mare. All’interno si intravedono appena i teli da spiaggia ma di creme solari e abbronzanti nemmeno l’ombra. Quelle borse sono capienti (e pesanti!) perché custodiscono ben altro: distintivi e blocchetti per le multe.

Il servizio in borghese di Federica e Serena, 31 anni, agenti della polizia locale di Sassari, comincia presto con una perlustrazione generale nelle località balneari intorno alla città. Alle 10.30 di una mattina “pre-ferragostana” sono a Platamona. L’afa si fa già sentire e a chiunque capiti di vederle scendere in spiaggia così giovani, belle e sorridenti, verrebbe da pensare che l’unico loro obiettivo della giornata sia quello di tuffarsi in acqua e prendere un po’ di sole. Niente di più sbagliato.

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Stendono il telo mare, si mettono comode ma lo sguardo non punta dritto verso l’orizzonte. Gli occhi vispi e attenti di entrambe si muovono tra ombrelloni e sedie sdraio, sono concentrati a verificare che i bagnanti rispettino le poche ma importantissime norme contenute nel regolamento comunale di gestione dei rifiuti urbani che all’articolo 5.7 impone il divieto di fumo in spiagge e arenili e a quello successivo, il 6.4, vieta “l’imbrattamento del suolo pubblico o adibito a uso pubblico con rifiuti, anche di piccole dimensioni (bucce, mozziconi di sigarette, scontrini ecc.) o escrementi di animali (...)”. Tradotto: in spiaggia non si fuma e se, sbagliando, lo si fa non si possono sotterrare i mozziconi. Altrimenti la sanzione è doppia: si va da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro.

Federica e Serena non fanno in tempo a sedersi sull’asciugamano che si palesa il primo trasgressore: in piedi – lui sì con gli occhi rivolti verso il mare – fuma la sua sigaretta, poi la getta sulla sabbia e con il piede la manda in fondo. Le due agenti lo raggiungono e si presentano col distintivo: «Signore, sa che in spiaggia non si può fumare? Tanto meno si possono sotterrare i mozziconi?». Doppia sanzione. L’uomo, sassarese, tenta una difesa disperata: «Sì, ma mica lo avrei lasciato qui...». Un accenno, poi si arrende con eleganza: «Ho sbagliato, se fosse possibile vorrei pagare subito». Ma non si può. E allora c’è la compilazione del verbale e la spiegazione dettagliata e cordiale sulle modalità di pagamento. Alla fine saluta e ringrazia pure.

Non altrettanto accade pochi metri più in là. Al turista che viene “disturbato” mentre prende il sole dopo aver spento (pochi minuti prima) la sigaretta, non piace “l’incursione” delle agenti: «È la vostra parola contro la mia, io non stavo fumando. Non ho nessuna sigaretta in mano». A nulla serve informarlo del fatto che la contestazione non per forza deve esser fatta in flagranza, lui non la accetta e basta. Continua a restare supino e diventa arrogante: «E poi che ne so io che non si può fumare? Non uso internet, non guardo la tv e non leggo i giornali». La replica delle due competenti agenti in borghese non si fa attendere: «C’è un regolamento, c’è anche un cartello qui sulla strada e, soprattutto, la legge non ammette ignoranza. Comunque lei può fare ricorso se ritiene di essere nel giusto...». Il turista se ne frega altamente, non prende il verbale, non mostra i documenti e prova persino a rifiutarsi di fornire le generalità. Arrivano in supporto i colleghi in divisa: «Allora dobbiamo portarla in comando». Poche ma efficaci parole: il bagnante si degna di rivelare nome e cognome.

La mattinata di lavoro non è finita, l’occhio “vigile” punta un’altra persona: ancora un villeggiante. Fuma e sotterra. Federica e Serena si avvicinano, distintivo e contestazione. «Ha qualcosa da dichiarare?» gli dicono gentilmente. «Sono sconvolto – risponde lui con tono dimesso – è il primo giorno di vacanza. Non sapevo ma pagherò. Magari fatemi solo la sanzione per il fumo. Vedete? Il mozzicone l’ho poggiato, l’avrei portato via...». Per trovarlo, però, è costretto a scavare nella sabbia. Non si transige: la multa è doppia.

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