La Nuova Sardegna

Sassari

«Corpo forestale in campo per vigilare sul territorio»

di Barbara Mastino
«Corpo forestale in campo per vigilare sul territorio»

L’ex sindaco di Bultei Andrea Fenu lancia la sua proposta sui terreni demaniali Per l’esponente politico ormai i programmi di interventi sono scomparsi

18 agosto 2021
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BULTEI. Terre demaniali come risorsa da valorizzare, anche attraverso la creazione di presidi del Corpo forestale. È la proposta di Andrea Fenu, già sindaco di Bultei e personalità politica di spicco del territorio del Goceano, della cui storia è anche appassionato cultore. In queste settimane nelle quali alcuni devastanti incendi hanno riaperto il dibattito sull’abbandono dei territori da parte dell’uomo, Fenu si inserisce nel dibattito invitando a un ripensamento sulla destinazione dei terreni demaniali, che non sono più una risorsa. Ciò soprattutto, dice Fenu, «dopo la nascita di Ente Foreste, poi Forestas, dove «nella gestione di un vasto patrimonio pubblico i consigli di amministrazione di nomina politica hanno prevalso su funzionari di carriera di elevata cultura ed esperienza idraulico-forestale». Questo cambiamento di gestione ha provocato, secondo Fenu, lo spegnimento dell’azione di conservazione e valorizzazione di questi territori e della collaborazione con gli enti locali. «Da oltre dieci anni i programmi di interventi sono scomparsi e l’attività si è ridotta a pura e semplice gestione dell’esistente, non condivisa né apprezzata dalle comunità locali. Non solo per la continua e progressiva riduzione del numero degli operai, ma soprattutto per l’assenza pluriennale di programmazione degli interventi».

La storia recente parla di impianti di vario genere «avviati e non portati a termine, che mostrano i segni dell’abbandono e della rinunzia»: un patrimonio di migliaia di ettari di bosco che «si consuma in una gestione poco interessata a creare opportunità di sviluppo, di occupazione e di lavoro». Una gestione della quale non è esente da colpe la Comunità Montana, «che pure ha come compito specifico la valorizzazione della montagna ma che da tempo non ha elaborato al riguardo alcun programma di sviluppo». Nessun dialogo con Forestas, nessun progetto di sviluppo, nessuna richiesta di fondi europei e nazionali a favore dei comuni montani: queste le “colpe” che Fenu attribuisce all’ente sovracomunale.

Che fare allora? La sua proposta è quella di stabilire dei presidi di chi veramente si occupa del patrimonio naturalistico: il Corpo forestale. «L’azione di recupero e di valorizzazione - dice quindi Fenu - potrebbe cominciare con la destinazione delle antiche e funzionali “caserme” a sedi di Corpo di forestale e Vigilanza ambientale della Sardegna. Un motivo valido per garantire una vigilanza più immediata del patrimonio demaniale, un consistente risparmio finanziario sugli affitti delle attuali sedi, disseminate nei centri abitati, e un contributo alla gestione intelligente e produttiva di un vasto patrimonio trascurato».

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