La Nuova Sardegna

Sassari

Ricompare la malaria, a Sassari un nuovo caso

Ricompare la malaria, a Sassari un nuovo caso

Nella Giornata mondiale della zanzara l’unità di malattie infettive diffonde i dati sulla malattia

20 agosto 2021
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SASSARI. «Quest’anno tra giugno e luglio, qui a Sassari è stato osservato un nuovo caso di malaria in coincidenza della ripresa della mobilità verso i paesi a elevata endemia». A fornire il dato è il professo Giordano Madeddu, coordinatore del progetto di monitoraggio della malaria. Si chiama Nomal (Network for severe malaria treatment) e a livello nazionale è diretto dall’Irccs Lazzaro Spallanzani di Roma, mentre a Sassari è gestito dalla struttura complessa di Malattie infettive dell’Aou di Sassari, diretta dal professor Sergio Babudieri. Il nuovo caso di malaria viene evidenziato proprio il 20 agosto, giornata mondiale della zanzara, il World mosquito day, per ricordare che le zanzare oltre che fastidiose sono anche pericolose per le malattie che possono trasmettere. La ricorrenza, nata per ricordare il medico britannico Ronald Ross che scoprì il ruolo delle zanzare nella trasmissione della malaria – per questo vinse il Nobel per la medicina nel 1902 –, vuole diffondere consapevolezza sulle patologie portate da questi vettori: non solo malaria ma anche Dengue, Febbre Gialla, West Nile (con l'ultimo caso registrato a fine luglio in Liguria), Chikungunya e Zika. Non ci sono, invece, prove della trasmissione del Sars Cov-2 attraverso la puntura della zanzara che non si ritiene possa trasmettere il Covid-19.

«L’attività – afferma Giordano Madeddu - si propone di creare un registro dei casi di malaria complicata-grave d’importazione attraverso un servizio di sorveglianza condotto in 12 centri sentinella nazionali rappresentativi per area geografica. Nel 2019 erano stati osservati 5 casi di malaria complicata, mentre lo scorso anno non sono stati registrati casi di importazione».

Una situazione quest'ultima legata anche alle restrizioni imposte dalla pandemia da Sars-Cov-2, con i vari lockdown che hanno ridotto i viaggi all'estero. «La malaria di importazione – spiega il professore – rappresenta un problema clinico ed epidemiologico rilevante in molti Paesi europei considerati da tempo malaria-free. Circa 6mila casi di malaria di importazione vengono riportati annualmente in Europa e approssimativamente il 4 per cento di essi progredisce verso la malaria grave».



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