La Nuova Sardegna

Sassari

«Così doniamo la frutta ai poveri»

di Nadia Cossu
«Così doniamo la frutta ai poveri»

L’iniziativa dell’Orto in città: «Dopo la chiusura lasciamo fuori gli avanzi e chi ha bisogno li prende»

26 agosto 2021
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SASSARI. Quando la mattina solleva la saracinesca del suo piccolo e accogliente negozio di frutta e verdura, Franca Formola dà uno sguardo a quelle cassette lasciate sul marciapiede colme di prodotti la sera prima: se le trova vuote sorride. Ed è felice perché significa che ancora una volta sulla tavola di una famiglia bisognosa ci saranno frutta e verdura in abbondanza.

È il miracolo quotidiano che l’Orto in città, in via Amendola 40, fa da alcune settimane durante le ore di chiusura. «Con le temperature altissime dei giorni scorsi – racconta la gentile titolare – i prodotti si rovinavano più velocemente e siccome non mi piace per niente buttarli via mi è venuta questa idea: perché non lasciare fuori dal negozio, dopo la chiusura, pomodori, melanzane, funghi, zucchine, banane, meloni e tutto quello che avanza? Mi sono detta: “Proviamo”».

Ed è stato un successo. Perché l’iniziativa, rilanciata su Facebook dalla stessa Franca ma anche da diversi gruppi di Sassari, ha funzionato. Soprattutto nel fine settimana.

«In passato c’era un giro di persone che veniva a chiedermi da mangiare e io davo sempre loro qualcosa, poi un po’ per via del reddito di cittadinanza, un po’ per il covid, quelle stesse persone non sono più tornate e allora ho immaginato di prendere io l’iniziativa e ho avuto una buona risposta».

La notizia del dono di frutta e verdura ai bisognosi ha fatto il giro dei social e ha avuto un gran numero di condivisioni e apprezzamenti. Un gesto di solidarietà e amore per il prossimo che Franca Formola ha intenzione di portare avanti senza scadenza. Tutto accade nella massima riservatezza e nella garanzia del totale anonimato. «Io non so assolutamente chi viene a prendere i prodotti e nemmeno vorrei mai saperlo. Spesso succede infatti che molti si vergognino di chiedere aiuto, pensano di essere sfacciati». In qualche caso c’è un comprensibile pudore nel far sapere agli altri che si è in difficoltà. Che non si hanno neppure i soldi per comprare da mangiare, perché questo purtroppo succede, così come in altri centri dell’isola, anche a Sassari. Lo dicono i numeri dei nuovi poveri e parlano da sole anche le immagini delle tantissime persone in coda davanti alla Casa della fraterna solidarietà in attesa di ricevere il sacchetto con i generi alimentari. «In questo modo invece – continua Franca – chi vuole viene e prende ciò di cui ha bisogno. Senza che nessuno ne conosca l’identità. Per me la cosa più importante è che qualcuno riesca a cibarsi e soprattutto che la nostra frutta e la nostra verdura finiscano nelle mani giuste». Di chi ha realmente necessità, è sottinteso.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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