Sassari, secondo caso di malaria d'importazione
Il paziente ha contratto la malattia all'estero
SASSARI. Un nuovo caso di malaria di importazione è stato diagnosticato dal reparto di Medicina interna dell'Aou di Sassari, dove è ricoverato il paziente interessato dal contagio. È il secondo caso individuato quest'anno a Sassari ed è stato diagnostico su un paziente originario del Centro Africa. Si tratta, come quello registrato tra giugno e luglio, di un caso di «importazione», cioè di malattia contratta all'estero e poi manifestata al rientro nell'Isola. Dopo un anno in cui non sono stati registrati casi di malaria, anche grazie alle restrizioni anti Covid-19 e alla drastica riduzione degli spostamenti, i due recenti casi coincidono con la ripresa della mobilità verso i Paesi in cui la presenza della malaria è elevata.
«Nei Paesi sub-sahariani è una malattia endemica e spesso chi rimane esposto quotidianamente alla puntura della zanzara anofele sviluppa una parziale immunità - spiega Egidio Ricciardi, dirigente medico della Medicina interna - Questa immunità si perde quando un individuo soggiorna a lungo in un Paese malaria free - aggiunge - diventando così soggetto a contrarre la malattia una volta rientrato nel Paese d'origine». Tornato a Sassari, il paziente ha manifestato febbre molto alta, dolori addominali, forte nausea, vomito e diarrea. Dopo una serie di esami approfonditi i medici hanno diagnosticato la malattia.
«In questo momento il paziente è ricoverato ed è sottoposto a una terapia concordata con i colleghi di Malattie infettive - prosegue Ricciardi - rispetto al passato sono presenti dei ceppi di plasmodio resistenti, perciò le terapie sono composte da un cocktail di farmaci in grado di sconfiggere l'infezione». (Ansa).